Il turismo italiano ha bisogno di evolversi. In un contesto sempre più orientato alla sostenibilità e all’innovazione, il bike sharing elettrico può rappresentare uno dei principali vettori di questo cambiamento. «Cambiamento che deve necessariamente tradursi nella scoperta più profonda dei nostri territori e non solo dei grandi centri dove l’affollamento indiscriminato di visitatori mordi e fuggi porta più disagi che benefici. La nota positiva è che questo importante cambiamento è già in atto, grazie al crescente impiego di e-bike a disposizione degli ospiti, in diverse strutture ricettive». A raccontarlo è Nadia Mangiavacchi, Ceo e fondatrice di HopOnMobility, azienda innovativa nel settore della micro-mobilità condivisa, che ha sviluppato una piattaforma digitale con Intelligenza Artificiale integrata per offrire ad alberghi, case vacanze e hotel tutto l’occorrente per mettere in piedi o gestire in maniera del tutto automatizzata la propria flotta di veicoli elettrici leggeri. Obiettivo? Valorizzare il territorio, ridurre l’impatto ambientale e migliorare l’esperienza dei turisti.
Mettere delle e-bike a disposizione degli ospiti significa ridurre l’impronta ambientale del turismo, decongestionare le aree urbane e favorire un modello di scoperta lento, rispettoso e rigenerativo. Le strutture che adottano questo approccio si posizionano come protagoniste del cambiamento climatico, rispondendo alle esigenze di una nuova generazione di viaggiatori consapevoli.
HopOnMobility permette la gestione in tempo reale di qualsiasi flotta, senza intervento manuale, con dashboard avanzate, blocco/sblocco a distanza e tracciamento degli spostamenti. L’integrazione dell’AI permette, inoltre, di creare percorsi personalizzati per ogni ospite, suggerendo tappe culturali, esperienziali o commerciali selezionate in base ai suoi dati comportamentali. Un upgrade di servizio che si traduce anche in nuove opportunità di monetizzazione e fidelizzazione per il gestore.
Grazie alla possibilità di noleggiare una bici, l’ospite vive un rapporto più diretto e autentico con il territorio. Può scoprire così itinerari nascosti, piccoli borghi, artigiani, attrazioni e paesaggi spesso esclusi dai circuiti tradizionali. Un approccio simile migliora notevolmente il percepito dell’offerta ricettiva, crea engagement, rafforza la reputazione del brand e attiva nuove economie locali.
«Bike sharing e cicloturismo sono strumenti potenti per riscoprire l’Italia più autentica e promuovere una fruizione più profonda e rispettosa dei territori, senza comprometterne l’ambiente. È un’opportunità straordinaria per valorizzare borghi, itinerari naturalistici e destinazioni fuori dai circuiti di massa. Sempre più strutture stanno investendo in questa direzione — conclude Mangiavacchi — e noi siamo pronti a supportarle con tecnologie, formazione e visione».
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Categorie: Mobilità
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