La
Rainbow Warrior, nave simbolo di Greenpeace, per la prima volta in Italia per un tour contro i cambiamenti climatici, è arrivata
all’Isola del Giglio per mandare un messaggio al governo che ha deciso di trasferire a Genova la
Costa Concordia.
Al tramonto, sulla nave di Greenpeace, posizionata non lontano dal relitto, sono iniziati a comparire dei messaggi luminosi composti con luci a led con le domande che l’organizzazione sta facendo da mesi e alle quali non è stata data risposta. Interrogativi come “Un altro disastro, quanto ci Costa?” e “In mare aperto per 5 giorni?”.
«Speriamo sia davvero vicino il momento in cui l’oscena ferraglia della Costa Concordia sarà rimossa dal Giglio. Ci vorranno almeno cinque giorni per trainarla fino a Genova e i dubbi sulla sicurezza di quest’operazione sono molti. Avremmo voluto cancellarli incontrando il Commissario straordinario, che ha il compito di vigilare su un intervento complesso e rischioso come questo, ma non è stato possibile» afferma
Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace Italia.
«Non sappiamo cosa accadrebbe se, com’è già successo, durante il traino si dovesse staccare un altro cassone. Non conosciamo previsioni meteo davvero affidabili a cinque giorni (tanto, e forse più, ci vorrà per portare la Concordia a Genova) e non abbiamo certezze su come verranno limitati i rischi di rilascio dei liquidi pericolosi o contaminati che sono dentro il relitto. Infine, non sappiamo con quali garanzie avverrà a Genova la rottamazione della Concordia che deve rispettare le norme comunitarie» conclude Giannì.
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