Si chiude una estate tropicale che si classifica dal punto di vista climatologico come la sesta più calda dal 1800 con
una temperatura superiore di 1,55 gradi rispetto alla media e quasi 1300 nubifragi, bombe d’acqua, trombe d’aria, grandinate e tempeste di fulmini, in aumento del 58% rispetto allo scorso anno ed effetti devastanti su città e campagne. E’ quanto emerge da una analisi della
Coldiretti su dati Isac Cnr e Eswd in occasione dell’arrivo dell’autunno con l’equinozio
che scatta il 22 settembre alle 20:21 ora italiana.
Un appuntamento segnato dal vertice Onu sui cambiamenti climatici che con l’alternarsi di siccità e alluvioni hanno fatto perdere – sottolinea la Coldiretti –
quasi 2 miliardi di euro all’agricoltura italiana nel 2021, tra tagli della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti. Una conferma dell’allarme lanciato dal rapporto “Analisi del Rischio. I cambiamenti climatici in sei città italiane” realizzato dalla Fondazione CMCC, Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici sulle ondate di calore e alluvioni che colpiranno le città italiane ma anche le campagne.
A far salire il conto dei danni è stata proprio
l’ultima ondata di maltempo dell’estate con violenti nubifragi e trombe d’aria che hanno colpito a macchia di leopardo l’agricoltura con tetti scoperchiati, campi allagati, viti e ulivi abbattute e coltivazioni di mais, soia e riso duramente colpite in prossimità della raccolta e ribaltato mezzi agricoli pesanti anche qualche tonnellata, secondo il monitoraggio della Coldiretti lungo la Penisola.
Siamo di fronte – continua la Coldiretti – alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con grandine di maggiori dimensioni,
una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.
L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli – sottolinea la Coldiretti – si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio.
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