Bracconaggio: portato alla luce traffico illegale tra Italia e Malta, oltre mille uccelli protetti
Pubblicato il: 05/02/2021
Autore: Redazione GreenCity
Liberati in natura un migliaio di uccelli tra cui Cardellini, Fringuelli, Verzellini, Lucherini, Verdoni. WWF: "L'Italia si conferma crocevia di illegalità. Urgente elevare sanzioni".
La Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha compiuto un eccezionale sequestro di avifauna protetta, consentendo il ritorno in libertà di un migliaio di uccelli protetti, tra cui Cardellini, Fringuelli, Verzellini, Lucherini, Verdoni, che erano stati illegalmente catturati allo scopo di essere destinati al commercio, anch'esso illegale e, probabilmente, anche al traffico internazionale. Da quanto emerso nel corso degli accertamenti investigativi, si ritiene che gli uccelli fossero destinati a Malta. Grazie alla condanna da parte dell'Unione Europea nel 2018, di recente il Governo maltese ha, infatti, reso tale pratica illegale ma sono ancora ampiamente diffusi, ancor più che in Italia, sia il commercio illegale, sia la detenzione illecita di tali uccelli.
Migliaia di piccoli uccelli, nati per essere liberi, erano stati illecitamente condannati a vivere in anguste gabbie fino alla morte che, spesso, per lo stress conseguente alla cattura, non tarda ad arrivare. Molti uccelli infatti sono stati rinvenuti già morti al momento del sequestro, altri sono morti nelle ore seguenti, alcuni hanno subito delle lesioni alle ali nel tentativo di fuggire. Si apprende dalla stampa che il trafficante, Albert Satariano, maltese, ex mercante di diamanti, sia stato intercettato agli imbarcaderi di Villa San Giovanni, in Calabria, e durante la perquisizione del furgone siano state scoperte cassette di plastica occultate dietro le pareti interne.
La liberazione è avvenuta alla presenza di una volontaria del Centro Recupero Fauna Selvatica "Stretto di Messina", gestito dall'Associazione Mediterranea per la Natura e al personale della locale ASL che hanno verificato la presenza di animali feriti, da sottoporre alle cure, affidati al Centro Recupero, una importante struttura che da anni rappresenta un punto di riferimento per tutta l'area dello Stretto supportando il prezioso lavoro delle Forze di Polizia.
"Un mercato illecito che danneggia gravemente la biodiversità, impoverisce le popolazioni di specie protette e incrementa traffici internazionali milionari che spesso sono gestiti da organizzazioni criminali strutturate che agiscono con modalità imprenditoriali – afferma Dante Caserta, Vice Presidente del WWF Italia - Nonostante la pratica della uccellagione sia vietata ormai da decenni e queste specie siano tutelate sia dalla legge italiana, sia dalle norme europee e internazionali, le sanzioni attualmente previste rendono inefficace ogni azione repressiva, in quanto troppo esigue rispetto al danno arrecato ma anche al giro d'affari che si nasconde dietro questi traffici. Tale situazione favorisce la reiterazione del reato da parte di soggetti che sono consapevoli dei limitati rischi a cui vanno incontro e svilisce la preziosa attività investigativa e operativa condotta dalle Autorità pubbliche e dai volontari delle Associazioni di protezione ambientale".
La posizione geografica dell'Italia la rende vero e proprio crocevia delle illegalità perpetrate contro gli animali selvatici ed in particolare dei traffici sia nella direttrice Sud/nord, tra Africa e Europa, sia in quella tra l'Europa dell'Est e le aree centrali del continente. In questo contesto Malta e l'area dello Stretto di Messina sono rotte migratorie di importanza internazionale, oltre che aree di svernamento per moltissime specie e offrono purtroppo a questi criminali la possibilità di appropriarsi facilmente di numerosi esemplari di fauna protetta. Il Progetto europeo Life SWiPE, di cui il WWF Italia è partner, ha proprio l'obiettivo di armonizzare le legislazioni degli 11 Paesi europei partecipanti, al fine di fornire un concreto supporto alle azioni della Magistratura e delle forze di Polizia nel contrasto ai Wild Life Crime".
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