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Indagine BEI: per 69% italiani è possibile invertire la tendenza dei cambiamenti climatici

Pubblicato il: 26/11/2019
Autore: Redazione GreenCity
In Europa, gli italiani sono tra i più preoccupati: il 38% dei giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni crede che dovrà trasferirsi all’estero in conseguenza dei cambiamenti climatici, mentre il 69% degli italiani crede anche che si tratti di una tendenza che può essere invertita.
La Banca europea per gli investimenti (BEI) ha lanciato la seconda edizione dell’indagine sul clima, condotta in partenariato con la BVA, una società di consulenza specializzata in ricerche di mercato.
L’indagine è un indicatore di come i cittadini percepiscono il fenomeno dei cambiamenti climatici nell’Unione europea, negli Stati Uniti d’America e in Cina. La prima serie di risultati pone l’attenzione su come i cittadini avvertono i cambiamenti climatici e i loro effetti nella loro vita.
Gli esiti dell’indagine confermano che in Italia si ritiene ottimisticamente che il pianeta possa essere salvato. Mentre l’86% del pubblico italiano riconosce in ampia parte come l’uomo abbia contribuito a causare i cambiamenti climatici, il 69% crede comunque che sia ancora possibile invertire la tendenza: una percentuale che è di 10 punti superiori alla media europea (59%). Gli italiani in ogni caso sono più propositivi: il 73% ritiene di essere in prima persona coinvolto nella soluzione di questa crisi.
Riguardo agli impatti dei cambiamenti climatici, vi è un forte consenso tra gli italiani (94%) sul fatto che questo fenomeno abbia avuto ripercussioni su ciascun oceano e ciascun continente negli ultimi decenni.
Lo scioglimento dei ghiacciai (47%), l’inquinamento atmosferico (40%, ovvero 8 punti in più rispetto alla media europea) e l’aumento delle temperature (39%) rappresentano i tre segni più preoccupanti dei cambiamenti climatici per gli italiani, i quali credono inoltre che gli impatti del fenomeno sull’ambiente e sull’atmosfera perdureranno in futuro: coloro che concordano sul fatto che le conseguenze si faranno sentire per secoli, anche dopo un’eventuale cessazione delle emissioni di gas a effetto serra, rappresentano l’80% della popolazione. 
Si rileva una somiglianza di opinioni tra gli italiani e i loro vicini mediterranei della Spagna, Grecia e Croazia: pur affrontando l’argomento dei cambiamenti climatici con lo stesso ottimismo, per gli italiani il problema principale che affligge il loro paese è la disoccupazione. Essa è, per il 69% degli italiani, al vertice delle tre sfide che l’Italia deve affrontare, seguita dalla crisi finanziaria (42%), dai cambiamenti climatici (41%) e dall’instabilità politica (41%).
A titolo di confronto, per i cittadini dei paesi dell’Europa del nord (Danimarca, Olanda, Germania o Austria) la crisi climatica è la minaccia principale a cui devono oggi confrontarsi. Stesso andamento di opinioni anche per quanto riguarda l’impatto percepito dei cambiamenti climatici: i cittadini dei paesi mediterranei rilevano la presenza di un maggiore impatto, con percentuali che vanno dal 94% per gli italiani all’87% per gli spagnoli, mentre per i danesi la quota si attesta al 63% e al 66% per gli svedesi.

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Categorie: Ambiente

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