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Plastica monouso: nuove norme UE per ridurre i rifiuti marini

Pubblicato il: 29/05/2018
Autore: Redazione GreenCity
Dopo l'iniziativa sulle borse di plastica nel 2015, l'Unione rivolge ora l'attenzione ai 10 prodotti di plastica monouso e agli attrezzi da pesca che, insieme, rappresentano il 70% dei rifiuti marini in Europa.
Di fronte al costante aumento dei rifiuti di plastica negli oceani e nei mari e ai danni che ne conseguono, la Commissione europea ha proposto nuove norme per i 10 prodotti di plastica monouso che più inquinano le spiagge e i mari d'Europa e per gli attrezzi da pesca perduti e abbandonati. Insieme, questi prodotti rappresentano il 70% dei rifiuti marini.
Le nuove regole sono proporzionate e concepite per ottenere i migliori risultati, vale a dire non a tutti i prodotti si applicheranno le stesse misure: saranno messi al bando i prodotti di plastica monouso per i quali sono facilmente disponibili soluzioni alternative, mentre si limiterà l'uso di quelli di cui non esistono valide alternative riducendone il consumo a livello nazionale; i produttori dovranno poi rispettare requisiti di progettazione ed etichettatura e sottostare a obblighi di gestione e bonifica dei rifiuti.
Frans Timmermans, primo Vicepresidente responsabile per lo sviluppo sostenibile, ha dichiarato: “Questa Commissione ha promesso di agire in grande sulle grandi questioni e lasciare il resto agli Stati membri. È innegabile che i rifiuti di plastica siano una grande questione e gli europei devono agire insieme per affrontarla, tanto più che i rifiuti di plastica finiscono nell'aria che respiriamo, nel suolo, negli oceani e sulle nostre tavole. Le proposte odierne ridurranno, con una serie di misure, i prodotti di plastica monouso che ora troviamo sugli scaffali dei supermercati. Alcuni di essi saranno messi al bando, ma ciò non significa che dovremo rinunciarvi, perché saranno sostituiti da alternative più pulite".
Le nuove regole introdurranno:
  • il divieto di commercializzare determinati prodotti di plastica - dove esistono alternative facilmente disponibili ed economicamente accessibili, i prodotti di plastica monouso saranno esclusi dal mercato. Il divieto si applicherà a bastoncini cotonati, posate, piatti, cannucce, mescolatori per bevande e aste per palloncini, tutti prodotti che dovranno essere fabbricati esclusivamente con materiali sostenibili. I contenitori per bevande in plastica monouso saranno ammessi solo se i tappi e i coperchi restano attaccati al contenitore;
  • obiettivi di riduzione del consumo - gli Stati membri dovranno ridurre l'uso di contenitori per alimenti e tazze per bevande in plastica.Potranno farlo fissando obiettivi nazionali di riduzione, mettendo a disposizione prodotti alternativi presso i punti vendita, o impedendo che i prodotti di plastica monouso siano forniti gratuitamente;
  • obblighi per i produttori - i produttori contribuiranno a coprire i costi di gestione e bonifica dei rifiuti, come pure i costi delle misure di sensibilizzazione per i seguenti prodotti: contenitori per alimenti, pacchetti e involucri (ad esempio, per patatine e dolciumi), contenitori e tazze per bevande, prodotti del tabacco con filtro (come i mozziconi di sigaretta), salviette umidificate, palloncini e borse di plastica in materiale leggero. sono anche previsti incentivi al settore industriale per lo sviluppo di alternative meno inquinanti;
  • obiettivi di raccolta - entro il 2025 gli Stati membri dovranno raccogliere il 90% delle bottiglie di plastica monouso per bevande, ad esempio, introducendo sistemi di cauzione-deposito;
  • prescrizioni di etichettatura - alcuni prodotti dovranno avere un'etichetta chiara e standardizzata che indica come devono essere smaltiti, il loro impatto negativo sull'ambiente e la presenza di plastica. Questa prescrizione si applica agli assorbenti igienici, alle salviette umidificate e ai palloncini;
  • misure di sensibilizzazione - gli Stati membri dovranno sensibilizzare i consumatori all'incidenza negativa della dispersione nell'ambiente dei prodotti e degli attrezzi da pesca in plastica, ai sistemi di riutilizzo disponibili e alle migliori prassi di gestione dei rifiuti per questi prodotti.
Per quanto riguarda gli attrezzi da pesca, che rappresentano il 27% dei rifiuti rinvenuti sulle spiagge, la Commissione punta a completare il quadro normativo vigente introducendo regimi di responsabilità del produttore per gli attrezzi da pesca contenenti plastica: i fabbricanti dovranno coprire i costi della raccolta quando questi articoli sono dismessi e conferiti agli impianti portuali di raccolta, nonché i costi del successivo trasporto e trattamento; dovranno anche coprire i costi delle misure di sensibilizzazione.

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Categorie: Ambiente

Tag: Ambiente

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