Oltre
27mila metri quadrati di aree depavimentate e convertite in zone verdi. È il bilancio degli interventi realizzati a
Milano e avviati negli ultimi mesi nell’ambito del piano dell’amministrazione per incrementare le qualità ecologiche, sociali e strutturali degli spazi pubblici. Per
rinverdire in maniera capillare la città, infatti, oltre alla realizzazione di nuovi parchi, giardini e aree alberate, il Comune sta lavorando alla conversione delle aree grigie impermeabili in zone verdi, adattando aree inospitali a funzioni ecologiche e sociali. Si tratta di viali, spartitraffico, allargamenti di marciapiedi, zone 30, rotonde ma anche piazze e isole pedonali rinaturalizzate.
Uno degli interventi più belli in corso di ultimazione riguarda
via Bach, la strada che collega via Bocconi e via Vittadini al confine con il parco Ravizza. Il progetto, realizzato dall’Università nell’ambito dei lavori per l’ampliamento, fa tornare via Bach al suo uso originario
connettendola al parco e completandone in maniera organica e funzionale il disegno originario. Il parterre centrale fino a poco tempo fa completamente asfaltato è diventato un prato verde, ai lati del quale rimangono le connessioni pedonali e ciclabili esistenti.
Via Bach prima e dopoSono poi in corso i lavori nell'area compresa all'incrocio
tra via Brunacci e via Torricelli, con nuovo attraversamento pedonale rialzato, la realizzazione di aiuole verdi, la posa di nuovi alberi e una pavimentazione in pietra. L'obiettivo è migliorare gli spazi davanti alle scuole per avere più sicurezza stradale, maggiore vivibilità degli spazi pedonali, aree verdi, alberi. E poi anche la realizzazione della zona 30 in QT8 con nuovi spartitraffico verdi, utili per la sicurezza stradale e per l'ambiente.
I principali benefici della depavimentazione
riguardano gli effetti sul microclima urbano, l’attenuazione del fenomeno delle isole di calore durante le stagioni estive, la riduzione dei deflussi per una maggiore sicurezza idraulica, favorendo il drenaggio urbano sostenibile e aumentando la capacità adattiva delle città in occasione degli eventi meteorologici estremi, oltre agli effetti benefici sulla biodiversità urbana e sul benessere umano, creando momenti di aggregazione e socialità a servizio delle persone.
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