Greenpeace: nuovo metodo di rilevamento per le colture OGM
Pubblicato il: 07/09/2020
Autore: Redazione GreenCity
E’ stato sviluppato il primo test open source di rilevamento di una coltura OGM ottenuta tramite editing genetico.
Greenpeace, insieme a un gruppo di associazioni impegnate sul tema degli OGM e a un'azienda della GDO (grande distribuzione organizzata), ha reso noto che è stato sviluppato il primo metodo open source in grado di rilevare in laboratorio colture che sono state geneticamente modificate tramite le nuove tecniche di editing genetico.
La nuova ricerca confuta le affermazioni delle industrie biotech e di alcuni enti regolatori secondo cui i nuovi prodotti geneticamente modificati (OGM) ottenuti tramite editing genetico sarebbero indistinguibili da colture simili non-OGM e per questo non possono essere regolamentate secondo la normativa in vigore sugli OGM.
La ricerca è stata condotta da un consorzio guidato da John Fagan dell'Health Research Institute (Iowa, USA). È stata finanziata da: Greenpeace UE e Greenpeace Germania; Sustainability Council of New Zealand; associazione per il cibo non-OGM (VLOG - Germany); ARGE Gentechnik-frei (Austria); Non-GMO Project (USA); the Organic and Natural Health Association (USA); l'associazione per il cibo e l'agricoltura biologica IFOAM Organics Europe; la catena di supermercati SPAR Austria.
Il nuovo metodo è in grado di rilevare una colza OGM resistente agli erbicidi che è stata sviluppata utilizzando l'editing genetico. Consente ai Paesi Ue di effettuare controlli in modo che questa coltura OGM, non autorizzata secondo la normativa vigente in Ue, non entri illegalmente nelle filiere alimentari e mangimistiche europee.
Fino ad ora, i Paesi dell'Ue non avevamo modo di rilevare la presenza di questa colza OGM coltivata in alcune parti degli Stati Uniti e del Canada, tra quella importata. Il nuovo metodo consente inoltre alle aziende alimentari, alla GDO, agli enti di certificazione e agli ispettorati nazionali per la sicurezza alimentare di verificare che i prodotti non contengano questo tipo di colza OGM.
"Il nuovo metodo di rilevamento è una pietra miliare nella protezione dei consumatori e delle aziende dell'Ue. Le autorità potranno d'ora in poi identificare anche le colture geneticamente modificate non autorizzate. Questo aiuterà gli agricoltori, gli apicoltori, gli allevatori, le aziende di trasformazione di mangimi e di alimenti e i rivenditori a tenere questi nuovi OGM fuori dalle loro catene di approvvigionamento e soddisfare la domanda dei consumatori che chiedono alimenti privi di OGM ". – ha dichiarato Heike Moldenhauer, consulente per le politiche dell'Ue presso l'associazione tedesca Food without Genetic Engineering (VLOG).
Il nuovo metodo è stato pubblicato sulla rivista scientifica Foods. È in grado di rilevare la
SU Canola, una varietà di colza OGM
progettata dalla società statunitense Cibus per resistere ad alcuni erbicidi (è stata sviluppata utilizzando una tecnica di editing genetico chiamata mutagenesi indotta da oligonucleotidi (ODM)). Il metodo è stato convalidato dall'Agenzia per l'ambiente austriaca (Umweltbundesamt), membro della rete europea dei laboratori OGM, e soddisfa tutti gli standard legali dell'Ue.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di GreenCity.it iscriviti alla nostra Newsletter gratuita.
Notizie che potrebbero interessarti:
Cambiamento climatico: il pericolo degli...
WWF: nel 2024 ci sono stati circa 2mila eventi...
Al via “Ancora Natura per il Col di Lana” per...
Copernicus: il secondo settembre più caldo del...
Osservatorio LifeGate: per italiani il...
Copernicus: stress termico da record...