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In crescita la popolazione dei gorilla di montagna

Pubblicato il: 19/12/2019
Autore: Redazione GreenCity
L’ultima indagine conta 1.063 individui e un aumento del 15% nelle Riserve del Bwindi e di Sarambwe.
Continua a crescere la popolazione globale dei gorilla di montagna. A mostrarlo sono i risultati dell'ultima indagine condotta nel Parco Nazionale del Bwindi, in Uganda, e nella vicina Riserva Naturale di Sarambwe, nella Repubblica Democratica del Congo. 
Sono stati il Ministero del Turismo naturale e delle Antichità dell'Uganda e la Greater Virunga Transboundary Collaboration a rivelare come il numero di gorilla di montagna (Gorilla beringei beringeisia salito a 459 individui, rispetto ai 400 stimati nel 2011, nei 340 chilometri quadrati di foresta transfrontaliera protetta. L’area Bwindi – Sarambwe, infatti, è uno dei due luoghi del pianeta in cui si trova ancora la sottospecie e lì è stato registrato un aumento locale pari al 15%. 
Questa importante notizia, se unita ai risultati pubblicati dall'indagine Virunga Massif 2015/2016, porta il numero globale di gorilla di montagna a 1.063 individui e mostra come la protezione delle foreste sia direttamente collegata alla protezione e alla tutela delle specie che le abitano. 
“Lentamente, ma sempre di più, stiamo vedendo un futuro solido per i gorilla di montagna e dimostrando come gli sforzi di conservazione collaborativi a lungo termine possano avere effetti concreti sulle specie che sono sull'orlo dell'estinzione. Questi risultati, infatti, sono stati confermati anche lo scorso con la riclassificazione della lista rossa della IUCN, che ha portato i gorilla di montagna dalla categoria 'In pericolo critico (CR)' a 'In pericolo (EN)' - ha dichiarato Anna Behm Masozera, Direttore dell'International Gorilla Conservation Programme (IGCP), che ha fornito supporto tecnico e finanziario nell'ambito di un accordo con la Greater Virunga Transboundary Collaboration intergovernativa-. Mentre la coalizione IGCP celebra questi risultati, ovviamente, i gorilla di montagna stanno ancora affrontando molte minacce e come sottospecie dovranno sempre essere protetti, mentre il loro habitat e il turismo dovranno essere ben gestiti. Non possiamo abbassare la guardia, ma prenderci un momento per riconoscere gli sforzi e i risultati raggiunti”. 
L’indagine ha indicato anche come le minacce legate alle attività umane illegali per i gorilla di montagna e altre specie selvatiche non siano diminuite nell’area Bwindi-Sarambwe dal 2011, nonostante gli sviluppi positivi nell'impegno comunitario, nelle iniziative di conservazione e nel turismo. Le squadre di ricerca, infatti, hanno trovato e distrutto ben 88 trappole nel corso delle loro attività di monitoraggio.
“L'anno scorso il mondo ha celebrato l'annuncio che i gorilla di montagna hanno superato il traguardo dei 1.000: una pietra miliare nella storia della loro conservazione- spiega Margaret Kinnaird, leader del Wildlife Practice del WWF-. I risultati di quest'ultimo studio sono un'ulteriore notizia per la conservazione e dimostrano cosa si può ottenere quando i governi, le comunità e i partner si impegnano a invertire la catastrofica perdita della natura”. 

“Forse la gente non sa quanto la crescita di questa specie di gorilla sia cruciale per dare speranza agli sforzi di conservazione che il WWF sta portando avanti in tutto il mondo- aggiunge il direttore del programma di conservazione del WWF Italia, Isabella Pratesi-. Se otteniamo buoni risultati per i gorilla di montagna vuole dire che “yes we can!” ovvero che è possibile salvare dall’estinzione specie altrimenti ridotte al lumicino. E insieme a loro possiamo proteggere, foreste, habitat, ecosistemi cruciali per il futuro del pianeta e il benessere delle comunità locali in Africa”. 

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Categorie: Ambiente

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