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E-Mobility Trend Barometer 2025 di BearingPoint: pochi automobilisti italiani puntano sull'elettrico

Pubblicato il: 17/06/2025
Autore: Redazione GreenCity
Solo il 24% degli automobilisti italiani acquisterà un'auto elettrica come prossimo veicolo. Il costo è il primo deterrente: il confronto con la Cina suggerisce che modelli budget-friendly e una rete di ricarica più capillare potrebbero dare una svolta al settore.

BearingPoint ha presentato i risultati del nuovo E-Mobility Trend Barometer 2025. L’indagine, condotta per la prima volta su scala internazionale, analizza la maturità della mobilità elettrica in sei mercati chiave: Italia, Germania, Francia, Regno Unito, Stati Uniti e Cina.

La ricerca evidenzia come la corsa italiana all’elettrico fatichi ancora a ingranare, frenata da barriere culturali, economiche e infrastrutturali che ne rallentano la piena maturazione. L’Italia si colloca tra i Paesi con minore familiarità con i veicoli elettrici: solo il 19% degli italiani ha avuto esperienza diretta alla guida di un’auto elettrica, una percentuale inferiore rispetto alla Francia (31%) e alla Germania (26%), e decisamente lontana dalla Cina, dove il 68% afferma di aver già fatto un test alla guida.

Ciononostante, il 24% degli italiani indica l’intenzione di scegliere un’auto elettrica come prossimo veicolo. Un segnale di interesse che, sebbene in linea con il Regno Unito (24%) e vicino alla Francia (27%), appare contenuto rispetto agli Stati Uniti (31%) e in netto distacco dalla Cina (73%), dove la transizione è ormai in pieno corso. Il restante campione italiano si divide tra un 44% poco propenso all’acquisto di un EV e un 32% che non prevede affatto di acquistare un nuovo veicolo. Dati che evidenziano un mercato ancora “in pausa”, in attesa di un segnale chiaro per muoversi.

L’attenzione per l’ambiente rappresenta il primo driver per l’adozione dell’elettrico in Italia: il 42% degli intervistati lo indica come motivo principale per scegliere un’auto a batteria, il valore più alto tra i Paesi occidentali analizzati, a testimonianza di una crescente consapevolezza ecologica da parte dei consumatori italiani, che vedono nei veicoli elettrici una leva per contribuire attivamente alla sostenibilità. Seguono altre motivazioni, come i costi di gestione più contenuti (18%), l’interesse verso l’innovazione tecnologica (14%) e i benefici fiscali (12%).

Allo stesso tempo, il prezzo elevato rimane la principale barriera all’acquisto (36%), seguito dall’autonomia percepita come insufficiente (25%) e dalla scarsità di infrastrutture di ricarica (18%). Si tratta di criticità condivise con Germania, Francia e USA, mentre in Cina – dove l’offerta è più ampia e competitiva – solo il 12% degli intervistati percepisce il prezzo come un deterrente.

Il confronto con l’Oriente evidenzia come l’Italia sia penalizzata da un contesto di mercato ancora acerbo e da politiche pubbliche intermittenti e suggerisce che una maggiore accessibilità - spinta da un’offerta di modelli a minor costo e da una rete di ricarica più capillare - potrebbero dare una spinta sostanziale al mercato degli EV.

Le preferenze di marca rivelano una forte inclinazione verso il Made in Italy. Il 65% degli italiani prende in considerazione un brand del gruppo Stellantis come prossimo veicolo elettrico – con FIAT in testa alle scelte, menzionata dal 30% del campione. Questo dato è perfettamente in linea con la Francia, dove la dimensione identitaria guida le decisioni di acquisto. In Italia, tuttavia, si registra una certa apertura: Tesla raccoglie il 16% delle preferenze, seguita da brand coreani e cinesi, a dimostrazione che il mercato si sta lentamente diversificando. In Germania domina il gruppo Volkswagen, mentre negli Stati Uniti Tesla resta in cima alle preferenze degli automobilisti. In Cina, un 80% circa di consumatori considera marchi nazionali, confermando una marcata fidelizzazione domestica.

Paolo Uggetti, Partner e Automotive & Industrial Manufacturing Lead di BearingPoint Italia, “I risultati italiani del nostro Trend Barometer raccontano un Paese che guarda con crescente interesse alla mobilità elettrica, ma che fatica a compiere il salto decisivo per trasformare questa intenzione in scelta concreta. I tre principali ostacoli – costo, autonomia e infrastrutture – sono ben noti, ma superabili: è necessario che le istituzioni, i produttori e gli operatori dell’ecosistema lavorino insieme per creare condizioni realmente favorevoli alla diffusione dell’elettrico. La motivazione ambientale è forte e per questo va fatta molta education per informare e coinvolgere sempre più consumatori. Allo stesso tempo, non possiamo ignorare quanto il mercato sia oggi fluido e imprevedibile: oggi si vince, domani si rincorre, e i brand che oggi dominano potrebbero trovarsi in difficoltà domani, in un contesto dove innovazione e adattabilità faranno la differenza. La mobilità elettrica si affermerà in tutto il mondo, ma con velocità e percorsi diversi da Paese a Paese, influenzata da fattori geopolitici, economici e culturali. Il nostro compito, come attori dell’ecosistema, è abilitare questi percorsi e rendere la transizione sostenibili, accessibile e desiderabile per tutti”.



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Categorie: Mobilità

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