▾ G11 Media: | ChannelCity | ImpresaCity | SecurityOpenLab | Italian Channel Awards | Italian Project Awards | Italian Security Awards | ...

Urban Carbon Farming: la proposta del Consorzio Italiano Compostatori per la sostenibilità del verde urbano

Pubblicato il: 02/06/2025
Autore: Redazione GreenCity
In occasione del Green Med Expo & Symposium, l’evento di riferimento per il Mezzogiorno dedicato alla sostenibilità, all’economia circolare e all’innovazione ambientale, il Consorzio Italiano Compostatori (CIC) ha lanciato una proposta per rigenerare il verde delle città attraverso lo Urban Carbon Farming.

In occasione del Green Med Expo & Symposium, che si è svolto a Napoli dal 28 al 30 maggio, il Consorzio Italiano Compostatori (CIC)è stato protagonista dell’incontro “Urban Carbon Farming: il suolo è alleato contro il riscaldamento globale”, un approfondimento dedicato all’uso della “risorsa compost”, ottenuta dalla raccolta differenziata, per la creazione e rigenerazione del verde urbano. Una pratica che consente di ottenere benefici tangibili: miglioramento della fertilità organica dei suoli urbani, riduzione delle isole di calore, incremento della resilienza urbana e creazione di spazi di benessere per i cittadini.

Attraverso questa iniziativa, il CIC si propone come portavoce di una nuova visione per le città: catturare e trattenere l’anidride carbonica nel suolo e nella vegetazione urbana, contribuendo in modo concreto alla lotta contro il cambiamento climatico e alla tutela della biodiversità.

Cos’è lo Urban Carbon Farming

Il concetto di Urban Carbon Farming si sta affermando come una declinazione innovativa del carbon farming, l’insieme di pratiche agronomiche volte al sequestro di carbonio nel suolo e al miglioramento del bilancio del carbonio, con l’obiettivo di tradurre questi principi nel contesto urbano, portando nelle città interventi agronomici capaci di rigenerare il tessuto urbano e contrastare gli effetti del cambiamento climatico, in linea con gli obiettivi ambientali dell’Unione Europea.

Il consumo di suolo continua ad aumentare, interessando oggi fino al 15% delle aree urbane: è dunque essenziale che anche la pianificazione cittadina accolga le sfide della transizione ecologica. Le città devono diventare parte attiva nella lotta al cambiamento climatico, attraverso progetti pilota locali e regionali, meccanismi di incentivo e il sostegno delle politiche pubbliche.

L’Urban Carbon Farming può diventare un modello da adottare e diffondere: uno strumento per valorizzare parchi, giardini e spazi verdi pubblici, trasformandoli in veri e propri alleati nella sfida per un ambiente urbano più sano, sostenibile e resiliente” ha dichiarato Massimo Centemero, Direttore del CIC.

Per alimentare il ciclo virtuoso del Carbon Farming urbano e per produrre compost, serve rifiuto organico di qualità. Tuttavia, negli ultimi anni stiamo registrando un preoccupante aumento delle impurità nella frazione organica raccolta: plastiche, metalli e altri materiali non compostabili, così come i sacchetti per il conferimento in plastica tradizionale che finiscono nella raccolta dell’umido, compromettono i processi di trasformazione e la qualità stessa del prodotto finale. È quindi fondamentale rafforzare la consapevolezza collettiva sull’importanza di una raccolta differenziata corretta, affinché ogni cittadino diventi parte attiva di una vera economia circolare. Una gestione responsabile dei rifiuti organici è infatti il primo passo verso un futuro sostenibile. Per decenni infatti, il rifiuto è stato semplicemente considerato come qualcosa da smaltire. Oggi, in un contesto globale segnato dalla crescente scarsità di materie prime e dalla crisi climatica, questo paradigma è destinato a cambiare radicalmente.

Il rifiuto, e in particolare quello organico, si sta affermando come una risorsa strategica, generando materia, fonti di energia e materie prime seconde. Ma per trasformare questa visione in realtà non basta migliorare la raccolta: è necessario ripensare l’intero processo.

La vera sfida consiste nell’adottare una visione sistemica, che consideri il ciclo del rifiuto come un vero e proprio sistema industriale integrato. Ogni passaggio, dalla raccolta alla selezione, dal trattamento alla valorizzazione finale, deve essere progettato e gestito in modo efficiente, coordinato e sostenibile. Per questo motivo, il CIC si impegna a promuovere un sistema di raccolta e trattamento dell’organico che sia efficiente, efficace e, soprattutto, di qualità.

Questa nuova visione prioritaria è stata al centro del convegno “Raccolta differenziata, è ora di un cambio di paradigma”, durante il quale è intervenuta Lella Miccolis, Presidente del Consorzio Italiano Compostatori. Nel suo intervento, Miccolis ha sottolineato come “la raccolta differenziata non è il fine ma il mezzo, l'unico obiettivo è il riciclaggio ovvero recupero di materia ed energia” e continua “le filiere dei rifiuti differenziati secchi ed umidi devono collaborare per evitare le contaminazioni, favorendo in tal modo la riduzione dei costi di gestione e l'ottenimento di prodotti da riciclo di qualità”.

Senza dimenticare il tema dei Criteri Ambientali Minimi e Green Public Procurement, anche alla luce del recente decreto del Ministero dell’Ambiente, che, integrando le disposizioni normative del 2022, vuole ridurre gli impatti ambientali correlati alla raccolta e al trasporto dei rifiuti urbani, garantendo, allo stesso tempo, la massimizzazione della qualità e della quantità della raccolta. Un obiettivo condiviso dal CIC che, nel convegno “Green Public Procurement” affronta proprio il tema dal punto di vista del riciclo organico e la necessità di un monitoraggio della qualità dei rifiuti conferiti, grazie anche all’esperienza pluriennale che ogni anno porta il Consorzio a svolgere oltre 1.500 indagini merceologiche in impianti sparsi lungo tutta la penisola.

Il Consorzio Italiano Compostatori chiude la kermesse napoletana con un importante accordo con la Regione Campania: i due Enti uniranno infatti le forze per promuovere ed implementare una efficiente gestione dei rifiuti organici a livello regionale, partendo dalla corretta raccolta differenziata, fino alla valorizzazione dei prodotti derivanti dal loro trattamento. Il Tavolo di Lavoro che verrà costituito alla base dell’Accordo potrà così delineare le strategie più efficaci per raggiungere gli obiettivi nazionali ed eurounitari in materia di gestione dei rifiuti, adattando le buone pratiche esistenti alla realtà territoriale della Campania.



Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di GreenCity.it iscriviti alla nostra Newsletter gratuita.

Categorie: Green Life

Tag: Green life