La cerimonia di posa del 18 marzo 2021 segnerà l'inaugurazione del Bosco della Memoria, progetto ideato in ricordo della vittime del Covid-19 dall'Associazione Comuni Virtuosi e adottato dal Comune di Bergamo, che porterà, entro il prossimo autunno, alla piantumazione complessiva di circa 750 tra alberi e arbusti presso il Parco della Trucca.
Collocato non a caso in un'area verde prossima al "Papa Giovanni XXIII", presidio sanitario più coinvolto nella lotta al virus, l'intervento, che intende contrapporre a una tragedia immane un'immagine di speranza e di futuro, è corale sotto svariati punti di vista. Alla creazione di quello che viene concepito come un luogo vivo e altamente simbolico si può contribuire fattivamente attraverso la campagna di crowdfunding, lanciata sulla piattaforma Produzioni dal Basso, ma anche tramite la condivisione delle conoscenze in merito alla vegetazione del territorio.
«È un lavoro collettivo, che si avvale dei risultati del dialogo con i vivaisti e i floricoltori della zona», spiega Roberto Reggiani, agronomo che sta curando la scelta delle specie e delle varietà da includere in un arcipelago di spazi interpretabili di volta in volta come luoghi di riflessione e raccoglimento, capaci di intrecciarsi con momenti di quotidianità.
Partendo dall'ipotesi di lavorare con specie arboree e arbustive che, in qualche modo, richiamassero i paesaggi delle valli e simbolicamente una zona, piuttosto che il numero delle vittime, Reggiani ha immaginato la composizione di uno spazio in grado di parlare di crescita per il futuro, attraverso esemplari disetanei, per sottolineare un aspetto di naturalezza. Nella selezione di piccoli, medi e grandi arbusti, piante tipiche da bosco e piante da frutto, la scelta è ricaduta ovviamente soprattutto su specie autoctone, familiari allo sguardo di chi attraversa la Pianura Padana. «Verranno messe a dimora specie caratteristiche del nostro paesaggio, come querce, faggi, carpini, aceri e olmi. Ci saranno poi arbusti che hanno sviluppo e dimensioni differenti come il sorbo, il corniolo, il viburno, il biancospino o la rosa canina. E infine gli alberi da frutto». A questo proposito, verranno privilegiate vecchie varietà che rischiano di essere dimenticate, più rustiche e meno bisognose di cura ma capaci di sorprendere con aromi e sapori inediti, come ad esempio il melo della Val Seriana.
In occasione della cerimonia del 18 marzo, verrà inoltre piantato un grande tiglio proveniente dal vivaio forestale Orto di Zolfo di Monte Cornacchia, donato dal comune virtuoso di Biccari (FG), in collaborazione con ARIF Puglia.
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