In questo difficile e delicato momento, in cui la permanenza in casa è doverosa, non è solo lo spirito a essere messo a dura prova, ma anche il fisico.
Rimanere per un prolungato periodo di tempo senza esposizione diretta ai raggi solari, infatti, può provocare una carenza di vitamina D, sostanza di fondamentale importanza per il corretto funzionamento dell’organismo.
“La vitamina D aiuta il corpo ad assorbire il calcio proveniente dai cibi ingeriti ed agisce nei processi di rimodellamento osseo – commenta la
dott.ssa Giovanna Geri, farmacista, nutrizionista e co-fondatrice della startup Vitamina (takevitamina.com), la piattaforma italiana di integratori alimentari personalizzati -
Il colecalciferolo, questo il nome proprio della vitamina D, inoltre, agisce sul sistema immunitario con funzione modulatoria e nelle malattie autoimmuni aiuta a regolare la risposta abnorme delle difese immunitarie che si riversano contro tessuti, organi e cellule dell’organismo stesso”.
Solo un terzo del fabbisogno giornaliero di Vitamina D proviene dall’alimentazione. I cibi in cui se ne trova di più, oltre a quelli che ne sono arricchiti a livello industriale, come molti cereali per la prima colazione, sono i pesci grassi, come salmone, sgombro e aringa e il tuorlo d’uovo.
La restante quantità di Vitamina D si forma nella pelle a partire da un grasso simile al colesterolo che viene trasformato per effetto dell’esposizione ai raggi ultravioletti.
Ma come fare quando non è possibile uscire all’aria aperta?“In questo periodo di quarantena in cui l’esposizione solare non è sufficiente a garantire la giusta produzione di vitamina D, è opportuna una supplementazione – suggerisce la Giovanna Geri di Vitamina -
La dose raccomandata alla latitudine dell’Italia è di 400 UI (Unità Internazionali) giornaliere ma in casi di carenza o fabbisogni particolari può essere aumentata. Per chi ne ha la possibilità in questo periodo è più che legittimo approfittare della bella stagione per sfruttare il balcone, il terrazzo o meglio ancora il proprio giardino per prendere il sole. Ma anche più semplicemente una finestra può bastare. L’ideale per il fabbisogno quotidiano sono venti minuti con volto, decolleté e braccia scoperti.”
Nessun pericolo di scottature con le giuste precauzioni.
“Non trovandoci nei mesi di luglio e agosto è possibile esporsi anche senza l’uso di protezioni solari, a patto di evitare il sole tra le ore 12 e le 14. Per gli orari più caldi meglio usare una protezione con fattore minimo di 30SPF” conclude la dott.ssa Geri.
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