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Natale, dolci fatti in casa in 48% famiglie

Pubblicato il: 29/11/2019
Autore: Redazione GreenCity
Accade così che, assieme agli immancabili panettone ed il pandoro sulle tavole sono tornate anche le specialità casalinghe della tradizione contadina.
In quasi la metà delle famiglie italiane (48%) c’è chi prepara in casa i dolci tipici del Natale nel rispetto delle tradizioni locali. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixe’ che evidenzia un importante ritorno al fai da te, messo in mostra al Villaggio contadino a Matera dove è stato organizzato il primo appuntamento nazionale dedicato al Natale a tavola, la tradizione più radicata nella cultura degli italiani, con la prima esposizione dei dolci tipici provenienti da tutte le regioni realizzati dal vivo dagli agrichef, i cuochi contadini.
La preparazione casalinga dei piatti tradizionali delle feste è infatti – sostiene la Coldiretti – una attività tornata ad essere gratificante per uomini e donne e all’interno delle mura domestiche si svolge il rito della preparazione di specialità alimentari caratteristiche del Natale destinate spesso a rimanere solo un piacevole ricordo per tutto il restante periodo dell’anno. Si tratta spesso di dolci – ricorda Coldiretti – le cui ricette sono tramandate da generazioni e rappresentano un vero e proprio patrimonio culturale del Paese.
Da Nord a sud del Bel Paese – sottolinea la Coldiretti –le specialità sono moltissime e tutte fortemente legate al territorio, in Basilicata non possono mancare i calzoncelli di pasta fritta con ripieno di mandorle e zucchero oppure castagne e cioccolato, in Calabria si consuma la pitta “mpigliata” con la sua caratteristica forma a rosellina (o rosetta). In Campania è il tempo di roccocò e susamielli, mentre in Puglia troviamo le cartellate baresi, nastri di una sottile sfoglia di pasta, unita e avvolta su sé stessa sino a formare una sorta di “rosa” impregnata di vincotto tiepido o di miele, e poi ricoperte di cannella, zucchero a velo oppure mandorle. Al nord – continua la Coldiretti – in Friuli torna  la gubana, una pasta dolce lievitata, con un ripieno di noci, uvetta, pinoli, zucchero, grappa, scorza grattugiata di limone, dalla caratteristica forma a chiocciola, in Emilia Romagna la spongata ripiena di miele, uva passa, noci, pinoli, cedro,  in Liguria del pandolce (impasto di farina, uvetta, zucca candita a pezzetti essenza di fiori d’arancio, pinoli, pistacchi, semi di finocchio, latte e marsala ) e in Lombardia, dove troviamo il Panun de Natal, un dolce ricco di frutta secca e molto profumato fatto con il grano saraceno e che può avere la forma di un filoncino leggermente appiattito o più raramente di una pagnotta rotonda, rigonfia al centro. Non mancano specialità infine – continua la Coldiretti – nelle isole come in Sicilia con i buccellati di Enna (dolci tipici ripieni di fichi secchi).
Ma per chi non ha tempo di dedicarsi al fai da te casalingo e vuole comunque stupire i commensali – continua Coldiretti – arrivano i primi agripanettoni 100% italiani, come quelli con grano anico o di mais corvino fatti in Lombardia o il panettone con grano 100% nazionale, frutto della collaborazione tra Sis, Società Italiana Sementi di Bologna, mulino Pivetti di Cento (Ferrara), Coprob (cooperativa produttori bieticolo-saccariferi) e la cooperativa Deco Industrie di Bagnacavallo (Ravenna). Per produrlo – continua Coldiretti – è stato utilizzato grano tenero della varietà “Giorgione”, da cui si ottiene una farina al top della qualità per la trasformazione in prodotti da forno. Selezionato, coltivato, raccolto e macinato in Italia, il Giorgione – commenta Coldiretti – è un grano tenero frutto della ricerca di Sis, ottenuto con incroci naturali e senza impiego di organismi transgenici, ma valorizzando il meglio della tradizione produttiva del grano nel nostro Paese. Oltre all’ingrediente base, la farina, il panettone 100% italiano – conclude Coldiretti – utilizza burro, zucchero, uova, lievito madre e scorze di arance candite, tutti di produttori nazionali.

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