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#Metticiiltuomuso: iniziativa contro l'esposizione degli animali nelle vetrine dei negozi

Pubblicato il: 12/04/2016
Autore: Redazione GreenCity
Tessa Gelisio – Presidente di ForPlanet Onlus – con il patrocinio della Lega Nazionale per la Difesa del Cane, lancia la petizione #metticiltuomuso su change.org affinché i nostri amici animali non vengano più esposti nelle vetrine dei negozi.
In vetrina, esposti come un profumo, un vestito o un giocattolo. Ma i nostri amici animali, non sono peluche, giocattoli da esporre in vetrina, ma esseri viventi che meritano rispetto, adeguate cure ed un trattamento che salvaguardi, in ogni circostanza, il loro benessere psicofisico.
Nonostante i tanti passi avanti fatti nella tutela degli animali domestici - come la modifica dell'Articolo 514 del Codice di Procedura Civile che vieta il pignoramento degli animali da affezione, ottenuta proprio grazie alla petizione (change.org/metticiltuomuso) lanciata da Tessa Gelisio lo scorso anno - all'atto pratico la legge italiana, almeno a livello nazionale, continua a considerare gli animali da compagnia come "cose", oggetti appunto da esporre in vetrina per un fine commerciale.
Tessa Gelisio – storico volto di Pianeta Mare, conduttrice di Cotto e Mangiato e In Forma con Starbene – ha deciso così di chiamare nuovamente all'azione gli oltre 25 milioni di Italiani che vivono con un animale domestico e, più in generale, tutti coloro che amano gli animali – lanciando una nuova petizione sulla piattaforma online change.org, #metticiltuomuso.
Una nuova petizione per chiedere al Governo, ed in particolar modo ai Ministri Galletti, Lorenzin e Orlando, di non considerare più gli animali domestici come semplici oggetti, ma di modificare la Legge Quadro n. 281/91 sulla tutela degli animali d'affezione introducendo un nuovo comma per vietare di esporre gli animali d'affezione nelle vetrine degli esercizi commerciali o all'esterno degli stessi. Inoltre, nella petizione si richiede anche che venga previsto il divieto di vendita di cani e gatti di età inferiore ai 2 mesi.
Per la legge italiana, infatti, un cane o un gatto possono essere tranquillamente esposti nelle vetrine dei negozi specializzati – o venduti piccolissimi - come un qualunque altro bene commerciale non tenendo in nessun conto il fatto che si parla di esseri viventi e non di oggetti. In alcune regioni e comuni, esiste già una normativa che vieta l'esposizione degli animali d'affezione, ma moltissime, forse la maggioranza, sono ancora le città, le provincie e i comuni italiani che permettono l'esposizione in vetrina dei nostri amici a quattro zampe come Venezia, Trani, Grosseto e Vercelli, solo per citarne alcune. E' quindi necessario introdurre una legge a livello nazionale che tuteli i diritti degli animali nei negozi.

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"Gli animali – dichiara Tessa Gelisio – sono esseri viventi con esigenze che devono essere rispettate in tutte le circostanze anche in caso di loro commercializzazione.  Nella maggior parte dei delle regioni italiane è ancora possibile esporre gli animali nelle vetrine dei negozi. Questo accade nonostante venga fortemente sconsigliato da veterinari e comportamentisti: gli animali infatti, in questo modo, vengono sottoposti a forti stress, senza la possibilità di sottrarsi al caldo, al freddo, ai rumori. Inoltre, spesso vengono tenuti in condizioni di scarso benessere fisico, in spazi troppo ristretti, spesso sovraffollati e con pochissima igiene. Per questo chiediamo con la petizione #metticiltuomuso di modificare la legge nazionale per impedire che gli animali vengano esposti in vetrina e che vengano venduti cuccioli di cane e gatto di età inferiore ai due mesi".
Centinaia, in effetti, le segnalazioni dei followers arrivate da tutta Italia che hanno scritto a Tessa Gelisio per denunciare esercizi commerciali che espongono gli animali in vetrina. A Bari un ragazzo ha segnalato un negozio che vende illegalmente cani stranieri, spesso malati, e tenuti in pessime condizioni igieniche. Da Messina, una signora ha scritto per segnalare alcuni negozi dove gli animali - cani, gatti ma anche uccelli e conigli - vengono esposti a vento, pioggia o troppo sole e rinchiusi in gabbie piccole e sporche sul marciapiede. Da Pesaro un'altra donna ha scritto per segnalare che nel negozio di animali di un centro commerciale criceti e cavie vengono tenuti in gabbie piccolissime da 30 centimetri ed esposti alle intemperie. E ancora segnalazioni da Napoli, Verona, Udine, Trieste e la lista potrebbe essere interminabile.
Di contro esistono "realtà virtuose" come la regione Valle d'Aosta e la Lombardia che possono considerarsi a tutti gli effetti regioni "pet friendly": in Lombardia, ad esempio, da tempo è stato stabilito – tramite l'Art. 105, comma 2, lettera D della Legge Regionale – il divieto di "esporre nelle vetrine degli esercizi commerciali o all'esterno degli stessi tutti gli animali d'affezione" intendendo per quest'ultimi quelli che "stabilmente od occasionalmente convivono con l'uomo". Mentre in Valle d'Aosta, la Legge Regionale n. 37/2010 stabilisce altresì il "divieto di destinare al commercio o esporre cani o gatti di età inferiore ai due mesi".
"Le norme italiane che regolano la vendita di animali da affezione - spiega Michele Pezone, avvocato e Responsabile Diritti Animali di Lega Nazionale per la Difesa del Cane – sono frammentarie, e contenute in disposizioni comunali o regionali, mentre manca una legge nazionale che renda uniforme la disciplina su tutto il territorio italiano. Il divieto generalizzato di esposizione di animali in vetrina sarebbe un ulteriore importante passo verso il riconoscimento di una vera soggettività degli animali ".

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Categorie: Ambiente

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