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Legambiente: aumentano i reati a danno di mare e coste

Pubblicato il: 24/06/2014
Autore: Redazione GreenCity
Legambiente ha presentato i dati del dossier Mare Monstrum e assegna le bandiere nere ai pirati del mare.
Tra mare e costa, nel 2013 forze dell’ordine e capitanerie di porto hanno accertato quasi 40 infrazioni al giorno, per l’esattezza 14.504.
La pesca di frodo rappresenta il 42% di questa illegalità; le forze dell’ordine hanno sequestrato di più di 1 milione e 600 mila chilogrammi di pescato e le regioni più coinvolte sono Puglia, Campania, Sicilia, Calabria e Veneto. Più del 22% dei reati (3.264) riguarda, invece, lo scarico abusivo in mare per colpa di mala depurazione e scarichi fognari e per lo sversamento di  idrocarburi. Quasi il 19% (2.742 reati) è stato  registrato nel campo della violazione del codice della navigazione e il 16,6% nel ciclo del cemento, con la bellezza di 2.412 reati messi a verbale.   

Questi dati, contenuti nel dossier di Legambiente Mare Monstrum 2014, confermano l’aumento del numero di reati che è stato costante negli ultimi 4 anni. Rispetto al 2012 si registra un incremento complessivo del 7,3%, mentre l’aumento più significativo di reati si è riscontrato nel settore della depurazione con un’impennata del 26%. L’unica eccezione riguarda il ciclo illegale del cemento, calato del 15,8%, ma che registra la cifra più alta del business del “mare illegale”, oltre 266 milioni di euro, su un totale di quasi mezzo miliardo di euro accumulato commettendo eco-crimini fra mare e terraferma.
Tornando ai dati di Mare monstrum, ecco la top 5 degli ecomostri di quest’anno, che la Goletta Verde non mancherà di segnalare: sono gli scheletri di Pizzo Sella a Palermo, l’albergo sulla scogliera di Alimuri a Vico Equense, in provincia di Napoli, il villaggio di Torre Mileto a Lesina in provincia di Foggia, lo scheletro dell’Aloha mare ad Acireale nel catanese, le 35 ville nell’area archeologica di Capo Colonna, a Crotone. Cinque casi esemplari che rappresentano bene ciò che deve essere finalmente cancellato dalle coste italiane, gli ecomostri di cui Legambiente chiede alle istituzioni, Comuni in testa, l’abbattimento in via preferenziale.
Ma il dossier riporta anche il censimento dell’abusivismo che non c’è più. Quello che negli anni è stato demolito, perché così dispone la legge ma soprattutto perché c’è stato qualcuno che non ha fatto finta di niente e ha deciso di occuparsene: sindaci, magistrati, prefetti.
Nel 2013 è uscito di scena un altro ecomostro storico, quello siciliano composto dagli scheletri sulla spiaggia di Realmonte, ossia l’albergo a Scala dei Turchi e le ville degli assessori a Lido Rossello. Sono state demolite case abusive sull’isola della Maddalena. Storia archiviata nei mesi scorsi anche per gli scheletri sulla collina di Quarto Caldo nel Parco nazionale del Circeo e, ultimi in ordine di tempo, l’hotel non finito sulla scogliera di Villanova a Ostuni e le ville nell’oasi del Simeto a Catania.
Del monitoraggio degli ambienti lacustri e del danno rappresentato anche in questo caso da abusivismo e illegalità di vario genere si occuperà invece la campagna di Legambiente Goletta dei laghi che partirà il 25 giugno dal Lago d’Iseo. Farà 11 tappe e si concluderà il 31 luglio sul Pertusillo. Attraverso un attento monitoraggio scientifico, anche in questo caso l’obiettivo del viaggio è quello di informare e sensibilizzare i cittadini sui rischi legati agli scarichi inquinanti e sull’importanza di proteggere la biodiversità e l’equilibrio degli ecosistemi dalle aggressioni dell’abusivismo e dell’incuria. Molti laghi italiani infatti sono minacciati da inquinamento, cattiva depurazione, captazioni eccessive, consumo di suolo e sovrasfruttamento.
Cittadini e turisti possono inviare le loro segnalazioni sull’inquinamento del mare e dei laghi a SOS Goletta scrivendo a sosgoletta@legambiente.it o mandando un sms al 346.007.4114.
Per tutte le info: www.legambiente.it/golettaverde.


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Categorie: Ambiente

Tag: Ambiente

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