“La strada maestra da seguire per il decreto legge su cui sta lavorando il Governo deve essere la piena applicabilità dell’Aia, l’autorizzazione ambientale integrata, e l’attuazione di un programma urgente per avviare in tempi brevi gli interventi di risanamento, costringendo così l’azienda ad investire tutte le risorse necessarie per l’ammodernamento dell’impianto”, così il
presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, commenta il lavoro dei tecnici di Palazzo Chigi che stanno ultimando la bozza del decreto legge Ilva che sarà esaminato domani al Consiglio dei Ministri.
“Ci auguriamo –
aggiunge Cogliati Dezza – che le rassicurazioni del Premier Monti sul non entrare in conflitto con la magistratura siano davvero perseguite, evitando così una strada sbagliata che l’Esecutivo ha rischiato di intraprendere lo scorso agosto quando in più occasioni si sollevò l’ipotesi di conflitto di attribuzioni tra Governo e magistrati. Non dimentichiamo che senza l'intervento della magistratura non si sarebbero mai definite precise prescrizioni per risanare l’impianto, alla base del sequestro di fine luglio, e non si sarebbe arrivati alla nuova Aia del ministro Clini che archivia la precedente autorizzazione rilasciata dal 2011 dall’ex ministro Prestigiacomo sostanzialmente sotto dettatura dell’azienda”.
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