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La fame di carne della Cina “alimenta” il consumo di risorse naturali del Brasile

Pubblicato il: 20/10/2025
Autore: Redazione GreenCity
Uno studio del Politecnico di Milano su Nature Food rivela come la domanda cinese di proteine animali pesi su acqua, foreste e suolo sudamericano.

Dietro una bistecca servita in Cina si nasconde spesso un campo di soia coltivato in Brasile. È la fotografia di un sistema alimentare sempre più interconnesso e fragile, al centro di uno studio pubblicato suNature Foode firmato daCamilla GovonieMaria Cristina RullidelDipartimento di Ingegneria Civile e AmbientaledelPolitecnico di Milano, insieme aLa ZhuodellaNorthwest Agriculture & Forestry University(Cina) e dellaChinese Academy of Sciences, eDirce Lobo MarchionidellaUniversidade de São Paulo(Brasile). 

La ricerca mostra come la crescente domanda cinese di carne e altre proteine animali dipenda in misura significativa dalle risorse agricole brasiliane, con effetti diretti sull’uso del suolo, sulle risorse idriche e sulla deforestazione.

Tra il 2004 e il 2020, le importazioni di soia dalla Cina sono passate da6 a 60 milioni di tonnellate,con un picco di68 milioninel 2018: un aumento di oltre dieci volte, che nel 2020 ha richiesto17,8 milioni di ettari di terra, un’area grande quanto l’Uruguay, eoltre 86 km³ di acqua piovana, più0,29 km³ di acqua di irrigazione.

Questa soia – destinata in gran parte all’alimentazione di suini, pollame e pesci d’allevamento – sostiene quasi un terzo delle proteine animali consumate in Cina, pari al29% delle proteine animali e al 10% delle proteine totalidella dieta nazionale.

«Capire che una parte significativa dell’apporto nutrizionale di una popolazione di oltre un miliardo di persone dipende da risorse agricole situate dall’altra parte del mondo ci spinge a interrogarci sul futuro dei nostri sistemi alimentari», spiegaCamilla Govoni, prima autrice dello studio e ricercatrice delDipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale del Politecnico di Milano. «Se vogliamo renderli resilienti, dobbiamo pensare non solo all’offerta di proteine, ma anche a una loro distribuzione più sostenibile ed equa, riducendo la pressione sugli ecosistemi e salvaguardando al tempo stesso la sicurezza alimentare globale».

Il lavoro, condotto anche grazie alla collaborazione diLa ZhuoeDirce Lobo Marchioni, pone l’accento sulle risorse idriche e sull’impatto ambientale dell’espansione agricola.

«Il Brasile è storicamente un Paese con scarse criticità idriche, ma deforestazione, cambiamenti d’uso del suolo, sovrasfruttamento agricolo e cambiamento climatico potrebbero indurre pressioni tali da generare stress e scarsità d’acqua», sottolineaMaria Cristina Rulli, docente di Idrologia e Sicurezza Idrica e Alimentare presso ilDipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale del Politecnico di Milano. «L’espansione agricola legata alla soia non impatta solo sugli ecosistemi terrestri, ma comporta anche una redistribuzione globale delle risorse idriche, sotto forma di acqua virtualmente esportata».

Sebbene laMoratoria sulla Soiaabbia limitato la deforestazione diretta, permangono fenomeni diconversione indiretta del suolo, soprattutto nelle savane delCerradoe nelle aree di pascolo dismesse.

Lo studio è anche un esempio di approccio multidisciplinare, che ha integrato competenze in idrologia, scienze ambientali e nutrizione umana. «Solo l’integrazione di competenze diverse e la collaborazione con colleghi di Brasile e Cina ci hanno permesso di cogliere appieno la complessità del problema», aggiungono le autrici.

In conclusione, i risultati evidenziano l’importanza di strategie di governance globale per ridurre l’impatto ambientale della produzione e del commercio internazionale di proteine. Come concludeCamilla Govoni, «le scelte agricole e alimentari non possono più essere considerate solo a livello locale o nazionale: sono parte di un equilibrio globale che lega in modo invisibile Paesi, ecosistemi e popolazioni. Governare questo equilibrio con responsabilità è la vera sfida per garantire un sistema alimentare resiliente e sostenibile».



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Categorie: Ambiente

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