In occasione della Giornata Internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari, che si celebra il 29 settembre, Too Good To Go, l’azienda a impatto sociale impegnata nel contrasto dello spreco alimentare, svela nuovi dati allarmanti su questo tema.
Secondo l’UNEP, ogni cittadino italiano spreca l'equivalente di 67 kg di cibo ogni anno e, sulla base di questo dato, Too Good To Go ha calcolato che corrisponde a sprecare l’equivalente di 2,6 pasti ogni settimana.
Questo spreco ha un impatto diretto sul potere d'acquisto degli italiani: all’anno si tratta di quasi 360 euro a persona, circa il 13% del budget alimentare medio. Il che significa che un cittadino italiano fa sostanzialmente la spesa invano per 47 giorni all'anno.
Un'altra conseguenza, meno nota ma direttamente collegata allo spreco, è l'impatto ambientale generato. Sprecando l'equivalente di 2,6 pasti a settimana, una persona in Italia spreca anche 180 kg di CO2e all’anno. Ma non solo: sprecare del cibo significa anche sprecare le risorse necessarie per la sua produzione, il che equivale all'utilizzo vano di 187m² di suolo e 54.270 litri di acqua per anno.
In un contesto in cui l'attenzione alle questioni ambientali e al potere d'acquisto è sempre più forte, ridurre questi sprechi è più che mai necessario.
Mirco Cerisola, Country Director Italia di Too Good To Go, commenta “Il 29 settembre è un'occasione annuale per richiamare l'attenzione sull'entità dello spreco alimentare e sul lavoro ancora da fare per sradicarlo. I dati pubblicati oggi da Too Good To Go ne evidenziano ancora una volta la portata e le conseguenze. Ma soprattutto ci invitano ad abbracciare le soluzioni che già esistono, insieme. Perché è grazie questo sforzo collettivo che si può arginare il fenomeno. Con questa convinzione, siamo lieti di lanciare la “Una Settimana Zero Sprechi”: una settimana di mobilitazione senza precedenti che mette al centro la collettività. Ci auguriamo che, riconoscendo che è in atto un profondo cambiamento collettivo, le persone siano ancora più desiderose di partecipare. Quindi, consumatori, professionisti, istituzioni... tocca a noi!”.
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Categorie: Ambiente
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