In Italia ogni anno quasi 3 milioni di alberi finiscono nel wc. Lo afferma la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) ricordando l’impatto della carta igienica sull’ambiente.
Un recente studio ha stimato che nel nostro Paese il consumo medio di carta igienica è pari a 70 rotoli all’anno a cittadino, l’equivalente di 6,3 kg procapite. Un dato di molto inferiore rispetto a quello registrato negli Stati Uniti, dove verrebbero consumati ben 141 rotoli di carta igienica a testa ogni anno (12,7 kg), e più basso anche di Germania (134 rotoli, 12,1 kg) e Gran Bretagna (127 rotoli, 11,4 kg) – spiega Sima – Per produrre la carta igienica necessaria a soddisfare la domanda italiana, vengono abbattuti ogni anno quasi 3 milioni di alberi: se srotolassimo e mettessimo in fila tutti i rotoli di carta igienica consumati in Italia nell’arco di un anno, si riuscirebbe a coprire la distanza tra la Terra e Marte, pari a circa 228 milioni di chilometri.
“Il procedimento di produzione della carta igienica ha tuttavia forti impatti sull’ambiente – afferma il presidente Alessandro Miani - Per realizzare un singolo rotolo sono necessari circa 680 grammi di legno, con conseguenze dirette sul fenomeno della deforestazione. Servono poi ingenti quantitativi di acqua e un uso enorme di energia elettrica. Esistono tuttavia oggi in commercio delle valide alternative per ridurre l’impatto ambientale. Ad esempio la carta igienica riciclata utilizza carta già prodotta in precedenza e permette quindi di evitare l’abbattimento di nuovi alberi, riducendo i consumi di acqua ed energia per la sua produzione. Esiste poi la carta igienica in bambù, una pianta che cresce molto velocemente e non richiede l’utilizzo di fertilizzanti o pesticidi. Nella scelta del prodotto da acquistare, è importante verificare l’esistenza delle certificazioni FSC (Forest Stewardship Council) o Ecolabel, che garantiscono la produzione da foreste gestite in modo responsabile e il rispetto di standard ambientali, ed evitare carta colorata o che contiene profumazioni chimiche” – conclude Miani.
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Categorie: Ambiente
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