In occasione della
Giornata Mondiale dell’Acqua Finish ha realizzato, in collaborazione con
Ipsos, uno
studio circa lo stato dell’arte in termini di abitudini, tutela, spreco e consumo dell’
acqua in Italia. La ricerca, recentemente condotta nel mese di gennaio 2021 su un campione rappresentativo di oltre 1.000 rispondenti, ha concesso una
fotografia estremamente interessante sulla tematica, permettendo soprattutto di
definire utili paragoni rispetto all’anno precedente.
Il risultato? Sono stati
compiuti alcuni passi in avanti: ad esempio, tra i
possessori di lavastoviglie (16.7 milioni di italiani) il numero di coloro che
non sciacquano i piatti a mano prima di riporli nella macchina è
aumentato del 4% in un solo anno, passando dal
26% del 2020 al 30% del 2021. Ciò si concretizza in un
incremento di circa 700.000 famiglie che hanno
smesso di sciacquare i piatti prima di metterli in lavastoviglie (da 4.3 milioni a 5 milioni di famiglie). Un
cambiamento significativo, che determina un
risparmio d’acqua di ben 38 litri ad ogni lavaggio che, se calcolato sulla media di
utilizzo della macchina in una settimana (4,56 volte), porta ad un
risparmio aggiuntivo di oltre 6 miliardi di litri d’acqua in un anno, e corrisponde all’incredibile dato di circa
2.500 piscine olimpiche.
Dalla ricerca Ipsos per Finish, però, emergono anche degli
aspetti negativi, con particolare riferimento, ad esempio, alla
scarsa percezione della realtà che ancora oggi governa i pensieri e i comportamenti degli italiani sul tema. Il
93% degli intervistati si considera sì
molto attento all’ambiente, con
percentuali in significativo aumento, a differenza di quello che si potrebbe pensare,
con il trascorrere dell’età (59% nella fascia 18-34, 60% in quella 35-44, 68% tra i 45-54 e ben il 77% se guardiamo alla fascia 55-65), ma anche nel 2021
solo 2 italiani su 10 ritengono che
la scarsità d’acqua sia un
problema generalizzato (il 70% ritiene addirittura sia solo di competenza di specifiche aree del paese in determinati periodi dell’anno).
Inoltre, riguardo alle tematiche ambientali che preoccupano maggiormente gli italiani,
solo il 12% si è definito preoccupato dalla tematica acqua nel presente, contro il
51% per la presenza di plastica nei mari, il
49% per l’inquinamento atmosferico e il
44% per la gestione dei rifiuti.
Ma non è tutto: nonostante il parere del
World Resources Institute, secondo il quale l’
Italia nel 2040 sarà in una situazione di
stress idrico molto critica (4 su 5), il
52% degli intervistati dalla ricerca Ipsos ritiene che vi sia ancora
tempo per cambiare le cose e che le
previsioni sul 2040 siano
troppo pessimistiche, mentre un più ridotto
22% le considera veritiere, e si aspetta anzi che ciò possa
verificarsi anche prima della data indicata. Molto preoccupante, invece, la percezione dell’
11% dei
cittadini intervistati, secondo i quali
queste previsioni non sono veritiere ma sono altresì
mosse utili a diffondere paura tra le persone.
L’arrivo della pandemia ha giocato un ruolo cruciale nel ridurre l’attenzione delle persone sulla tematica acqua. Solo 1 italiano su 4 ha infatti dichiarato di aver prestato attenzione ai consumi d’acqua nel corso dell’ultimo anno, trascorso prevalentemente dentro casa e in misura maggiore rispetto al passato. Ciò è confermato dal fatto che l’attenzione ai consumi d’acqua è aumentata solamente del 2% in un anno (2020: 73%, 2021: 75%), mentre discorso completamente diverso vale per l’attenzione ai consumi di elettricità passati dal 77% del 2020 all’86% del 2021, e gas, aumentati addirittura del 10% (dal 79% del 2020 all’89% del 2021), con la forbice che è oggi notevolmente ampliata.
Nella ricerca realizzata da Ipsos per Finish, ampio spazio è stato dedicato anche ai giovani tra i 14 e i 17 anni. A questo proposito, contrariamente a ciò che si crede, emerge una minore consapevolezza dei giovani sulle tematiche ambientali (86%, contro il 93% degli adulti), ma soprattutto un minor attivismo nella quotidianità: 77% si impegna nel corretto riciclo dei rifiuti (adulti 84%), 69% cerca di non sprecare il cibo (adulti 83%), 66% prova a ridurre lo spreco d’acqua (adulti 77%) e il 60% limita il personale utilizzo di plastica (adulti 67%). Ciononostante, però, i giovani si dimostrano attenti e informati se parliamo di scenari futuri, di consumi e di quella che è la situazione attuale in Italia:
- Il 75% crede che le previsioni del World Resources Institute siano veritiere (anche se il 53% di questi è convinto siano troppo pessimistiche)
- Vi è maggiore consapevolezza rispetto agli adulti circa i consumi per famiglia (9% ha la corretta percezione contro il 3% della fascia 18-65)
Infine, i giovani dimostrano di avere buona conoscenza circa i comportamenti che andrebbero attuati per risparmiare l’acqua, sebbene le percentuali siano comunque inferiori a quelle degli adulti. Il 68% chiude il rubinetto quando non lo utilizza (adulti 73%), 51% sa cha va utilizzata la lavastoviglie a pieno carico (adulti 44%), mentre solo il 14% non sciacqua a mano i piatti prima di riporli nella macchina. Anche nei giovani, però, vi è consapevolezza, nel 59% dei casi, del fatto che lavare i piatti a mano piuttosto che in lavastoviglie comporta un consumo maggiore d’acqua.
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