Pasturs, il progetto pensato per rendere possibile la convivenza fra i grandi predatori (Orso e Lupo) e le attività zootecniche sulle Orobie bergamasche, riparte in sicurezza adeguandosi alle nuove norme imposte dal Covid-19. Nei mesi di luglio e agosto, 30 volontari selezionati e adeguatamente formati si trasferiscono in 10 alpeggi per affiancare i pastori nelle loro attività quotidiane di gestione e protezione delle greggi.
Orso e Lupo sono specie che transitano nel territorio delle
Orobie bergamasche da una decina di anni ed esemplari di tali specie hanno avuto nei mesi del lockdown un’ulteriore visibilità nel nostro Paese per diverse vicende di cronaca, che spesso hanno stigmatizzato la pericolosità di questi animali.
Ma un’efficace convivenza fra i grandi predatori e le attività umane è realmente possibile.
Su questo lavora da anni la Cooperativa Eliante Onlus che realizza proprio sulle Orobie il progetto Pasturs, insieme a Coldiretti Bergamo, Parco delle Orobie Bergamasche, WWF Onlus e con la collaborazione di Regione Lombardia nell’ambito dei progetti LIFE “Natura che Vale” e Life EuroLargeCarnivores. Il progetto Pasturs giunge nel 2020 alla sua quinta edizione.
“Obiettivo di Pasturs è ridurre le difficoltà per le attività zootecniche locali derivanti dalle possibili incursioni dei grandi predatori promuovendo la coesistenza fra questi e l’uomo – spiega
Mauro Belardi, Presidente della Cooperativa Eliante Onlus che gestisce operativamente il progetto -
Un’attività che parte dall’ascolto dei soggetti interessati, i pastori principalmente, e propone soluzioni costruite insieme alle persone coinvolte e non calate dall’alto. Grazie ad un approccio antropologico e da scienze sociali lavoriamo, fin dall’inizio di Pasturs e insieme ai partner del progetto, tenendo conto delle culture locali e di come queste ultime si pongono rispetto ai fenomeni come quello della presenza dei predatori”.
Orso e Lupo sono specie protette. Esse sono infatti una componente preziosa degli ecosistemi in cui sono presenti, e una parte importante della nostra storia e cultura: proprio per questo motivo entrambe le specie godono di una elevata tutela a livello europeo (Direttiva Habitat) e italiano.
Sono pericolosi per l’uomo? Né il lupo né l’orso ci identificano come una possibile preda, quanto piuttosto come una minaccia da cui allontanarsi, di norma, il più rapidamente possibile. Si tratta tuttavia di animali selvatici che, come tali, possono divenire potenziali pericoli se impauriti per l’incolumità propria o dei propri cuccioli.
Per una reale convivenza, che tuteli le persone e gli animali, è necessario preparare la comunità dei pastori ad affrontare in maniera resiliente l’arrivo dei grandi predatori nel loro territorio.
Protagonisti del progetto Pasturs, oltre ai pastori delle Orobie,
sono giovani volontari maggiorenni che, adeguatamente formati, vivono per un certo periodo negli alpeggi con i pastori stessi, per aiutarli ad adottare misure efficaci di protezione delle greggi, quali ad esempio la sorveglianza diretta delle greggi stesse, l’utilizzo cani da guardiania addestrati per lo specifico compito, l’installazione di ricoveri notturni o di recinzioni elettrificate mobili, che permettono lo spostamento frequente delle pecore.
I volontari lavorano anche con i turisti presenti nell’area, raccontando il progetto e
sensibilizzando ad un comportamento corretto nei confronti delle attività di alpeggio. Il progetto Pasturs contribuisce quindi a uno sviluppo più sostenibile del “sistema montagna” e ad incentivare forme di marketing territoriale, con attività di eco-turismo o con lo sviluppo di prodotti quali formaggi e insaccati prodotti dai pastori stessi.
Fra
i tanti alpeggi coinvolti nell’edizione 2020 ci sono Alpe Vodala, Alpe Fontana Mora, Alpe Neel, Alpe Manina, Alpe Fles, Alpe Zo, Alpe Grabiasca, Alpe Venano.Dal 2016 il Progetto Pasturs ha coinvolto 10 alpeggi che gestiscono circa 8.000 pecore, e circa 200 volontari.
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