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Legambiente: dei rifiuti che galleggiano nel mare italiano il 40% è plastica usa e getta.

Pubblicato il: 22/08/2019
Autore: Redazione GreenCity
La mala depurazione resta il principale nemico del mare e delle acque interne: inquinato e fortemente inquinato più di 1 punto ogni 3 sia lungo le coste che nei laghi.
 anche quest’estate il viaggio di Goletta Verde e Goletta dei Laghi, consegna una fotografia a tinte fosche del nostro Paese. Più di un punto su tre tra i 262 punti campionati lungo le coste italiane presenta forti criticità, con valori di inquinanti oltre i limiti di legge. Con una situazione preoccupante confermata in molte regioni del Sud – Sicilia, Campania e Calabria su tutte –  dove persistono le criticità storiche legate all’assenza di impianti di depurazione e di allacciamento alla rete fognaria. E non va meglio la situazione dei bacini lacustri dove Legambiente, con Goletta dei Laghi, ha riscontrato anche qui criticità nelle stesse proporzioni: un punto su tre rispetto agli 83 monitorati in 19 laghi italiani. Una criticità, quella della mancata depurazione, sulla quale l’Unione europea chiede da tempo impegni concreti al nostro Paese e che ci è costata una prima multa da 25 milioni di euro a cui si sommano circa 30 milioni per ogni semestre di ritardo nella messa a norma dei sistemi di depurazione.
Il monitoraggio effettuato da Goletta Verde Goletta dei Laghi prende prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni non solo dei circoli di Legambiente ma degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta che quest’anno rientra nel progetto di Legambiente Volontari per Natura sulla citizen science.
Nel dettaglio, dei 262 punti campionati nelle quindici regioni costiere italiane da Goletta Verde – partita dal Friuli-Venezia Giulia il 23 giugno scorso e che finirà domani in Liguria il suo tour – più del 36% è risultato con valori di inquinanti elevati (di questi il 29% sono stati giudicati risultati FortementeInquinati; il 7% Inquinati). Il restante 64% dei campionamenti è risultato entro i limiti di legge. Se è vero che le maggiori criticità sono state riscontrate nelle regioni del Sud, è opportuno evidenziare che i campionamenti effettuati lungo la costa adriatica (dal Friuli-Venezia Giulia alla Puglia) sono stati influenzati dalle condizioni meteorologiche (i campionamenti sono stati fatti in un periodo con assenza di piogge e minori apporti al mare da fiumi, fossi e canali) e dal minor afflusso turistico del periodo di giugno (mese in cui sono stati effettuati i prelievi di Goletta Verde). Infatti, alla fine di luglio le autorità competenti hanno appurato criticità, originate da  perturbazioni e di conseguenza sversamenti lungo le aste fluviali, che hanno portato a numerosi divieti di balneazione lungo alcuni tratti di quella costa.
Tra le battaglie che sono state portate avanti durante l’estate da Goletta Verde e Goletta dei Laghi c’è come sempre la lotta al marine litter, una delle due più gravi emergenze ambientali globali insieme ai cambiamenti climatici, e in particolare la messa al bando delle plastiche usa e getta, grazie a azioni di citizen science (il coinvolgimento dei cittadini nella raccolta di dati ambientali) riconosciute a livello internazionale.
Tra queste, Goletta Verde porta avanti dal 2014 un monitoraggio scientifico sulla presenza dei rifiuti galleggianti in mare, lungo le tratte percorse dall’imbarcazione ambientalista, che prende in considerazione i rifiuti galleggianti con dimensioni maggiori ai 2,5 centimetri secondo un nuovo protocollo messo a punto durante il progetto MedSea Litter.
Nell’estate 2018, durante 19 giornate di navigazione e 65 ore di osservazione, sono stati monitorati 97 rifiuti ogni chilometro quadrato di mare, con valori più elevati nel mar Ligure e nello Ionio dove la media raggiunge rispettivamente 122 e 180 rifiuti ogni chilometro quadrato di mare. La percentuale di plastica varia dall’85 al 97% a seconda dell’area di mare considerata e il 40% sono usa e getta. Gli oggetti più frequenti sono buste di plastica (18%), packaging (10%) e teli (8%) in plastica. Le bottiglie in plastica si attestano sul 2,5%.



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Categorie: Ambiente

Tag: Ambiente

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