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Il cibo tra cultura e sviluppo sostenibile e la situazione degli allevamenti in Ue: se ne parla al "Festival delle Creature" di Assisi

Pubblicato il: 07/10/2025
Autore: Redazione GreenCity
Se ne parlerà nella seconda giornata del “Festival delle Creature”, giovedì 9 ottobre, ad Assisi (Pg), che vedrà tra gli altri relatori del panel sul tema “Animali come cibo: cultura e sostenibilità”, l’intervento della chef stellata Cristina Bowerman e dell’Europarlamentare Camilla Laureti

Il tema degli animali come fonte di cibo tra cultura e sviluppo sostenibile sarà al centro dei riflettori in occasione della seconda giornata della 1^ edizione del Festival delle Creature, in programma ad Assisi (Pg) l’8 e il 9 ottobre 2025. Ad affrontare la complessa tematica saranno tra gli altri relatori, la chef stellata Cristina Bowerman, che parlerà del potere del cibo nella sua natura di ponte tra culture e sviluppo sostenibile, e l’Europarlamentare Camilla Laureti, che porrà l’attenzione sull’urgenza di favorire il passaggio, in ambito europeo, dagli allevamenti intensivi a forme estensive e sostenibili.

Gli interventi di Bowerman e Laureti, insieme con quelli di altri sette relatori, si inseriscono nell’ambito del Panel 3 del Festival, in calendario nella mattinata di giovedì 9 ottobre presso la Sala della Conciliazione del Palazzo dei Priori di Assisi, trasmesso anche in streaming dal portale www.festivaldellecreature.it, introdotto e moderato da Laura Budriesi, docente universitaria ed esperta della partecipazione dei performer non umani agli spettacoli dal vivo e dell'animalità sulla scena contemporanea.

L’intervento dell’Onorevole Laureti, Europarlamentare, membro della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale, impegnata da tempo nei temi della transizione ecologica, sostenibilità alimentare e politiche agricole europee, che tratterà la tematica con una relazione specifica su “Gli allevamenti in Ue: panoramica e prospettive”, in cui metterà in luce la duplice sfida da affrontare nella regolamentazione europea inerente la tutela del benessere animale negli allevamenti, tesa da un lato ad assicurare il miglioramento degli standard e, dall’altro lato, ad approntare misure che siano economicamente e socialmente sostenibili.

“Se vogliamo occuparci di agricoltura e allevamenti, l’unico approccio per farlo è riconoscere lo stretto legame tra salute umana, salute animale e salute degli ecosistemi - spiega l’Onorevole Laureti - Per gli allevamenti l’obiettivo deve essere il passaggio a forme estensive e sostenibili, il rilancio di pratiche preziose come la pastorizia e il rispetto dei cinque pilastri del benessere animale. Solo in questo modo possiamo tutelare l’ambiente e la nostra stessa salute”.

Nel perseguimento di questo obiettivo, che garantisce nel contempo la tutela dell’ambiente e della salute umana, è necessario promuovere, in ambito europeo, strategie come la Farm to Fork (F2F), piano decennale messo a punto dalla Commissione europea per guidare la transizione verso un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente, la Strategia Ue per la biodiversità 2030 che, in linea con il Green Deal, si propone di impegnare i Paesi Ue a ripristinare la natura e a preservarne la diversità biologica.

Il contributo di Cristina Bowerman - chef stellata promotrice di una cultura del cibo impostata su sostenibilità alimentare, innovazione e educazione nelle scuole, con una vasta esperienza imprenditoriale e gastronomica che è divenuta oggetto di studio all’Università Bocconi come modello di innovazione e di gestione nel settore della ristorazione, nonchè presidente dell’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto, impegnata da tempo a promuovere il patrimonio enogastronomico nazionale e la cultura del cibo come valore sociale e identitario - sarà focalizzato sul tema “Cibo tra cultura e sostenibilità”, proponendosi di mettere in luce il potere del cibo nella sua caratterizzazione di ponte tra culture e sviluppo sostenibile.

Partendo dalla domanda cruciale “Cosa racconta un piatto di noi, della nostra storia e del nostro futuro?”, il contributo di Cristina Bowerman esaminerà il cibo come prezioso strumento di identità culturale e come deposito di memoria collettiva, capace di far convivere in sé tradizioni, rituali e ricette che attraversano le generazioni. Su questa premessa, si innesterà una riflessione sul concetto di cibo come responsabilità condivisa, analizzando le conseguenze che il modo di alimentarsi dell’uomo produce sullo sviluppo sostenibile per le generazioni future e dimostrando come uno chef possa, attraverso la pianificazione dello spreco zero e la sensibilizzazione del commensale, farsi promotore di un vero cambiamento culturale. In questa disamina sospesa tra identità e futuro, tra radici e visione, Bowerman tratterà aspetti chiave come lo spreco alimentare, l’impatto della filiera e il cambiamento climatico, fornendo esempi concreti di piatti o di tecniche capaci di unire tradizione e innovazione sostenibile, come le fermentazioni, l’utilizzo integrale degli ingredienti e le alternative vegetali.

Il parterre del Panel 3 sarà poi completato da altri sette relatori.

Don Cosimo Schena, sacerdote plurilaureato, ma anche poeta, psicologo, scrittore e influencer dai grandi numeri, una delle figure religiose più seguite nel panorama digitale nazionale, tratterà la tematica del rapporto uomo-animale da una prospettiva religiosa e spirituale nel suo intervento dal titolo “L’amore che salva: quando gli animali ci insegnano la vita”. Il contributo di Don Schena sarò focalizzato sulla sua esperienza personale accanto ai cani Tempesta e Baloo, evidenziando come il loro amore incondizionato sia stato strumento di guarigione, di libertà e di incontro profondo con Dio, e dimostrando quindi come l’amore verso le creature di Dio possa trasformare la vita e rendere ciascuno più umano e più compassionevole. Anche Estela Torres, co-fondatrice della Fraternité pour le Respect Animal (FRA), teologa attiva nel dialogo tra fede cristiana e compassione verso gli animali, costruirà il suo intervento sugli aspetti spirituali e religiosi della relazione tra uomo e animale nel suo contributo dal titolo “Animali e esperienza spirituale” in cui, partendo dal suo percorso personale e interiore, svolgerà una riflessione su come gli animali possano diventare un cammino verso Dio e uno strumento attraverso il quale il divino si manifesta all’uomo.

Seguirà l’intervento di Laura Budriesi, docente universitaria ed esperta della partecipazione dei performer non umani agli spettacoli dal vivo e dell'animalità sulla scena contemporanea, che tratterà di “Corpo-teatro. Dal sacrificio e dalla consumazione dei corpi animali ai teatri post-antropocentrici di liberazione”. In questa relazione Budriesi compirà una panoramica storica sul ruolo degli animali e sul modo di rappresentarli nel mondo del teatro, dalle origini fino alla modernità, che ha escluso i non umani dalla dimensione dello spettacolo, ad eccezione di generi considerati minori che ne prevedono ancora oggi morte e sfruttamento - dal circo, ai combattimenti, alle corse -. La disamina approderà infine alla realtà contemporanea, dando rilevo all’intreccio degli studi sul teatro e sulla performance con i critical animal studies in un’ottica liberazionista e ponendo l’attenzione su un teatro non antropocentrico capace di incarnare identità animali senza antropomorfizzarle, alla ricerca dei punti di vista animali.

Pablo D’Ambrosi, documentarista, regista e co-autore del film-inchiesta Food for Profit (2024), realizzato insieme a Giulia Innocenzi, sullo sfruttamento animale nell’industria zootecnica, esaminerà nella sua relazione dal titolo “Una distopia celata” la dura realtà degli allevamenti intensivi dove 70 miliardi di animali sono sfruttati e spesso maltrattati per soddisfare le esigenze alimentari dell’uomo, mettendo in luce l’intreccio tra logica del profitto, che domina su tutto, e altri aspetti coinvolti come la distruzione della biodiversità, l’inquinamento delle acque, le conseguenze sulla salute umana.

Sempre nel quadro generale dell’animale considerato come fonte di cibo per l’uomo, vi sarà l’intervento di Anna Maria Manzoni, psicologa, psicoterapeuta, criminologa, scrittrice e attivista per i diritti animali, che incentrerà il suo contributo su “La dissonanza cognitiva: come fare del male continuando a stare bene” partendo dall’analisi delle radici religiose, antropologiche, storiche, economiche, dell’uso sconsiderato che facciamo degli altri animali per poi focalizzarsi, in particolare, sull’aspetto psicologico che riguarda, invece, ognuno di noi e che, coinvolgendo la responsabilità personale, porta alla luce determinati meccanismi capaci di innescare, in prospettiva, i necessari cambiamenti.

Simone Pollo, professore associato di Filosofia morale presso l'Università di Roma Sapienza e membro del National Biodiversity Future Center e del comitato scientifico di Legambiente, illustrerà la relazione dal titolo "Inventare il cibo, sperimentare la vita buona". Basandosi sulla premessa che l’impiego degli animali come cibo sia la forma più antica e pervasiva di relazione tra umani e animali, Pollo sottolineerà come, oggi, questo uso abbia risvolti moralmente discutibili, tanto per la sofferenza imposta agli animali negli allevamenti quanto per le conseguenze ambientali degli stessi, giungendo alla conclusione che la ricerca di forme di alimentazione umana senza uso di animali equivalga alla sperimentazione di modi di vita umana moralmente più accettabili, sia nei confronti degli animali utilizzati negli allevamenti, sia verso gli stessi esseri umani, depositari del diritto inviolabile a ricercare e sperimentare forme di vita buona.

La serie di interventi sarà, infine, chiusa da Simone Scampoli, attivista antispecista e direttore del Santuario Capra Libera Tutti, uno dei più grandi santuari per animali sottratti ad allevamento e sfruttamento, finalizzati a far conoscere gli animali non più come prodotti, ma come individui, in un’esperienza che intreccia etica, apprendimento e sostenibilità. Scampoli spiegherà come, attraverso i progetti educativi di Capra Libera Tutti, i giovani studenti e studentesse imparino a conoscere gli animali non più come prodotti, ma come individui, ascoltandone le storie di liberazione in un contesto che ne rispetta autonomia e agentività e immergendosi in un’esperienza unica che intreccia etica, apprendimento e sostenibilità.



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Categorie: Green Life

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