▾ G11 Media: | ChannelCity | ImpresaCity | SecurityOpenLab | Italian Channel Awards | Italian Project Awards | Italian Security Awards | ...

Merano città di torri, castelli e manieri

Pubblicato il: 25/06/2025
Autore: Redazione GreenCity
Torri che svettano come antichi guardiani, mura che raccontano segreti medievali e castelli che profumano di storia e incenso.

In Alto Adige le fortezze acquisirono la loro importanza nel X e XI secolo, quando i vassalli della Val d’Adige intrapresero la loro lotta contro l’autorità dei vescovi e dei conti di Trento, di Bressanone e di Coira, per liberarsi dalle loro dipendenze.

Merano è una piccola città con un grande passato. A testimonianza di ciò è sufficiente ammirarne l’architettura, composta in parte anche da antichi castelli, perfettamente conservati.

Tra i protagonisti di questo palcoscenico storico spicca il Castello Principesco, incastonato nel cuore della città, con le sale finemente arredate, il cortile interno e le atmosfere da fiaba cortese. A pochi passi, la Polveriera – che un tempo custodiva munizioni – oggi conserva la memoria di un tempo che fu, tra bastioni e antichi silenzi.

Gli amanti del buon vino troveranno il posto giusto a Castel Rametz, splendida residenza con vigneti secolari e un affascinante Museo del Vino, dove storia, gusto e cultura si incontrano in un brindisi senza tempo. Vari altri castelli, residenze private, sorgono in più quartieri, molti si possono ammirare lungo il Sentiero di Sissi, che unisce il centro urbano ai Giardini di Castel Trauttmansdorff.

Merano non è solo castelli e mura: è anche una città cosmopolita, dove culture e fedi convivono in armonia. Lo dimostrano le chiese cattoliche, protestanti, ortodosse e la sinagoga: una pluralità che rende questa piccola città altoatesina un grande crocevia di spiriti liberi.

A svettare su tutto, il Duomo di San Nicolò, con il suo campanile alto 83 metri, tra i più alti della provincia. Venne menzionato per la prima volta nel 1220, ingrandito e ultimato nel 1465.Un punto di riferimento per chi arriva, un saluto gentile per chi parte, un monumento che unisce cielo e pietra con grazia gotica.

Notevole esempio di neogotico è la chiesa evangelica, sul Lungo Passirio, costruita fra 1883 e 1885. Particolarmente notevole è la grande figura di Cristo che benedice, un capolavoro in marmo di Lasa, ispirato alla statua di Bertel Thorvaldsen. Nel giardino, da qualche anno c’è anche una statua dedicata a Martin Lutero.

Undici castelli, una sola passeggiata

Poi c’è un suggestivo itinerario per ammirare undici castelli in città e appena fuori, durante una sola passeggiata. Esiste, infatti, un itinerario che in tre ore permette di passare accanto a ben 11 manieri, patendo dal centro della città. Il punto di ritrovo è a 30 metri dai portici, presso il Castello Principesco, prima tapa di questo percorso, che fu residenza dei Principi del Tirolo dal 1470, e rappresenta una fra le più notevoli testimonianze della Merano dei secoli passati. È uno dei manieri più completi e meglio conservati dell’Alto Adige. Custodisce varie armi del XIV-XVII secolo, antiche cassapanche e altre opere d’arte dei secoli XV-XVI, la stanza dell’imperatore con una grande e preziosa stufa di maiolica del Quattrocento (tra le più antiche esistenti).

Da qui ci si sposta lungo la via principale, fino a raggiungere Castel Kallmünz, sempre in centro, in Piazza della Rena. Un po’ nascosto e chiuso al pubblico è un castello dalle mura impressionanti. Il nome risale a un certo Andrä Kalmüntzer del paese di Kallmünz (Alto Palatinato), che lo acquistò nel XV secolo. L’attuale struttura pare risalire al 1631, quando Isaak Andreas von Heidenreich-Pidenegg lo fece restaurare. Il cortile del castello ospita un elegante ristorante e un locale per aperitivi.

Il nostro tragitto prosegue lungo il sentiero di Sissi, fino al quartiere di Maia Alta, dove ci imbattiamo in due castelli privati.

Il cammino va avanti lungo il Sissiweg, fino a imbatterci in Castel Pienzenau, un piccolo gioiello del 1400, incastonato tra le vigne, con un ampio parco, un delizioso giardino delle rose, vista sulla val d'Adige e un bistrò aperto per pranzo e per cena.

Ancora 15 minuti a piedi ed ecco Castel Trauttmansorff, residenza estiva dell'imperatrice Elisabetta, oggi sede del museo provinciale dedicato al turismo, Touriseum. Castello neogotico, le cui origini risalgono al XIV secolo è in perfette condizioni e si affaccia sui Giardini, considerati tra i più belli al mondo.

Da qui si torna leggermente indietro per imbattersi in Castel Rametz, maniero medievale di cui si rilevano prime tracce scritte nel 1269, dopo varie peripezie e cambi di famiglie, oggi è sede del Museo del vino, di una rinomata cantina vinicola e di un ristorante.

Leggermente in salita per circa 500 metri, in direzione partenza della funivia di Merano2000 ed ecco Castel Labers. Le orgini del castello risalgono al 1185 e dopo vari avvicendamenti tra famiglie divenne il luogo in cui i nazisti stamparono sterline false per abbattere l'economia inglese. Questa storia ha incuriosito al punto che ne è nato un documentario della RAI.

Il nostro itinerario prosegue in direzione del comune di Scena, passando tra i meleti che sovrastano la città di Merano fino a Castel Goyen, Risalente al 1294, proprietà dei signori di Scena, si trova alle pendici del picco Ivigna. La sua caratteristica piè evidente è l'imponente torre romanica, con piccole feritoie e un rilievo di un elefante su un angolo. Un’antica leggenda narra che nel castello abbia vissuto un Romano che portava il nome “Gaius” e dal quale, infine, abbia preso il nome.

Si prosegue lungo il Wiesenweg, un sentiero in mezzo alla natura che ci porta fino al centro di Scena, dove si erge l’omonimo castello. Costruito intorno al 1350, è il castello ancestrale dei conti di Merano in Tirolo e ancora oggi di proprietà della famiglia, che vive tra le sue mura e conduce gli ospiti a scoprirne i tesori custoditivi all'interno, come le numerose collezioni dell’arciduca Giovanni, gli arredi originali con oggetti personali della vita quotidiana dell’epoca, le armi di sei secoli differenti, i dipinti di noti artisti tirolesi, i ritratti di diversi membri della casa d’Asburgo e della famiglia comitale, nonché la più vasta collezione privata dedicata ad Andreas Hofer e le stufe antiche.

L’itinerario prosegue poi in ripida discesa lungo il Leiterweg, fino quasi al fiume Passirio con splendida vista sul Tessa e su Castel Tirolo. Il castello raggiunse il suo attuale aspetto dopo oltre nove secoli e varie fasi costruttive. Antica residenza dei conti di Tirolo che diede il nome all’intera regione, è un luogo in cui si intrecciano aspetti della storia e della sovranità locale. Fuori dal castello si può godere di uno straordinario scorcio sulla Val d’Adige e sulla Val Venosta. Ospita un museo storico-culturale che offre a tutti i visitatori un percorso in cui si viene introdotti, tramite mostre permanenti e tematiche, agli aspetti centrali della cultura e della storia medievali così come della storia locale più recente.

Appena prima di arrivare al fiume Passirio, un sentiero a sinistra riporta verso la città, seguendo il Maiserweg, tra meleti e altri alberi da frutta. Il percorso attraversa anche giardini privati perché per antica legge e consuetudine della zona, chiunque abbia una proprietà su un sentiero delle Rogge è invitato a lasciare il libero passaggio ai viandanti.



Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di GreenCity.it iscriviti alla nostra Newsletter gratuita.

Categorie: Green Life

Tag: Green life