Sono circa
un milione gli italiani in vacanza a settembre che hanno scelto l’agriturismo per trascorrere le ferie all’insegna della buona tavola e del relax all’aria aperta ma anche per approfittare dei risparmi possibili con l’arrivo della bassa stagione e dimenticare le preoccupazioni legate alla guerra e ai rincari energetici. E’ quanto emerge da una analisi della
Coldiretti dalla quale emerge un deciso aumento in percentuale del turismo legato alla natura in montagna, nei parchi e nelle campagne rispetto alle mete tradizionali, lcon a possibilità di assistere alle tradizionali attività di settembre come la raccolta della frutta o il rito della vendemmia o avventurarsi nei boschi alla ricerca alla ricerca dei porcini, finferli e trombette.
Una vacanza a contatto con la natura con lunghe passeggiate nei boschi – spiega Coldiretti – è l’ideale per tanti turisti e buongustai che possono oltretutto anche approfittare
delle numerose sagre che proprio in questo mese abbondano per far scoprire tradizioni gastronomiche locali attraverso piatti tipici e specialità prima di arrendersi ai classici sandwich consumati in fretta nelle città durante la pausa pranzo, una volta tornati al lavoro. Per chi ama la vacanza all’aria aperta come i camperisti, gli agriturismi italiani mettono inoltre a disposizione – conclude la Coldiretti –
circa 12mila piazzole attrezzate di sosta ma anche spazi per picnic, tende e roulotte per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all’acquisto dei prodotti aziendali.
A far scegliere una delle 25mila strutture agrituristiche è certamente secondo
www.campagnamica.it l’opportunità di conciliare la buona tavola con la possibilità di stare all’aria aperta avvalendosi anche delle comodità e dei servizi offerti.
“L’agriturismo svolge un ruolo centrale per la vacanza Made in Italy perché contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità nelle campagne italiane” sottolinea Diego Scaramuzza presidente di Terranostra nel precisare che “in quasi 2 comuni italiani su tre sono presenti strutture agrituristiche con una netta prevalenza dei piccoli comuni dove nasce il 92% delle tipicità agroalimentari Made in Italy”.
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