Acquario di Genova dice no alla plastica monouso
Pubblicato il: 21/04/2022
Autore: Redazione GreenCity
Dopo le stoviglie monouso, la struttura elimina anche le bottigliette in PET, sostituendole con prodotti ecocompatibili
Acquario di Genova dice addio alla plastica monouso introducendo prodotti e modalità ecocompatibili: dopo aver introdotto le stoviglie in materiale compostabile, nel punto ristoro a metà percorso non saranno più acquistabili le bottigliette in PET di acqua minerale naturale. In loro sostituzione il pubblico troverà i brick in tetrapak da 500 ml. Sarà inoltre possibile acquistare direttamente acqua microfiltrata fresca, sia naturale che frizzante, anche per ricaricare le proprie bottiglie/borracce.
La scelta di eliminare la plastica monouso all’interno dell’Acquario di Genova è una delle azioni presenti nel piano strategico di sostenibilità di Costa Edutainment in coerenza con gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030. Un impegno costante che prosegue e cresce negli anni con attenzione particolare al Goal 14, dedicato alla vita negli Oceani e alla salvaguardia degli ecosistemi marini.
Sul brick, oltre ai messaggi legati alle caratteristiche dell’acqua minerale e al riciclo del contenitore, Acquario di Genova comunica il suo impegno sulle tematiche ambientali: tramite il QRcode stampato sulla confezione ci si collega a una pagina di approfondimento https://www.acquariodigenova.it/plasticfree/ per conoscere non solo i progetti di conservazione e sostenibilità condotti da Acquario, ma anche utili informazioni sul riciclo dei materiali e sui comportamenti quotidiani che tutti noi possiamo adottare per limitare l’utilizzo di plastica e contrastare il conseguente inquinamento da questa generato.
L’introduzione di prodotti ecocompatibili, come l’acqua in brick, non contribuisce solamente alla riduzione della plastica, ma attiva una filiera virtuosa per il riciclo al 100% dei materiali. L’Acquario di Genova, grazie alla collaborazione con Amiu e Comieco (consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi in cellulosa), compatterà i brick, conferiti dai visitatori presso gli specifici raccoglitori posti lungo il percorso, che raggiungeranno le cartiere italiane specializzate nel processare e recuperare i materiali che compongono i cartoni per bevande.
I cartoni per bevande sono composti da un materiale poliaccoppiato costituito da carta vergine FSC (proveniente cioè da foreste gestite in modo responsabile e sostenibile) per il 74 %; polietilene (PE) per il 21%; film di alluminio per il 5%.Il procedimento di riciclo non richiede nessun additivo chimico: grazie alla sola azione centrifuga di un pulper, cioè di una specie di “frullatore”, gli imballaggi vengono miscelati in acqua ad alta velocità, e avviene così la separazione tra i fogli di polietilene, l’alluminio e la cellulosa. Le fibre di cellulosa diventano nuovi fogli di carta di ottima qualità per la produzione di scatole e sacchetti per le attività commerciali, ma anche articoli per l’igiene (fazzoletti, carta igienica, tovaglioli). Plastica e alluminio sono invece utilizzati per creare nuovi oggetti, come i pallet e le cassette utilizzati nella grande distribuzione per frutta e verdura.
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