Riparte la
Via Francisca del Lucomagno e con lei anche l’economia locale fatta di una rete di accoglienze che si trova lungo tutto il percorso. Merito delle progressive riaperture, ma anche dell’avvicinarsi della bella stagione, nel solo mese di maggio sono stati
oltre 200 i pellegrini che si sono incamminati
lungo i 135 km che uniscono il suggestivo lago Ceresio, che si trova al confine con la Svizzera, con la città di Pavia, o meglio la basilica di San Pietro in Ciel d’Oro,
sostando per oltre 1.000 notti nelle strutture di accoglienza.
Chi a pezzi nei fine settimana, chi tutta d’un fiato seguendo le otto tappe in cui è scandita, chi addirittura centellinando i passi sfruttando il tempo libero nei pomeriggi dopo il lavoro; chi in bicicletta, chi spingendo un passeggino, chi in sedia a rotelle: tutti hanno sperimentato un turismo di prossimità,
fatto di passi lenti ma costanti e di pedalate scandite dalla natura, ma sempre con l’occhio attento alle testimonianze storiche e culturali che il territorio tra Varese e Pavia custodisce.
Dopo la scorsa stagione, quando nei soli tre mesi estivi il cammino ha generato oltre 250 mila euro per le economie locali, la Via Francisca del Lucomagno si appresta quindi a vivere una nuova estate con un nuovo record di presenze. Il valore aggiunto è in almeno quattro elementi. Innanzitutto,
la facilità di percorrenza: la Via è adatta a tutti e adattabile da tutti. Certificata come “accessibile” dalla associazione “Free Wheels Onlus”, che ha collaborato al tracciamento del percorso, è quasi priva di dislivelli e adatta anche alle persone con mobilità ridotta. In secondo luogo: è
un cammino adatto a tutte le tasche. Muniti della credenziale del pellegrino, il documento gratuito rilasciato a chi la percorre, i camminatori hanno prezzi calmierati a loro riservati nelle attività che hanno aderito al circuito e posizionate lungo la Via. A questo si aggiunge, grazie all’accordo con Trenord, il 10% di sconto sui prezzi dei biglietti ferroviari delle tratte che interessano la Via Francisca.
Terza,
la rete di accoglienza. Sono oltre 40 le strutture pronte a ricevere i pellegrini e per restituire vigore a una ripresa dopo una stagione difficilissima e fortemente penalizzante. Una rete destinata ad ampliarsi nel breve periodo perché altre strutture hanno fatta domanda di inserimento nel circuito nelle ultime settimane. Non ultimo,
i valori naturalistici, storici e culturali dei territori che la Via Francisca del Lucomagno attraversa. Tra siti Unesco, pittoreschi borghi e scorci mozzafiato si passa dal Sacro Monte di Varese all’abbazia di Morimondo per approdare alla basilica di San Pietro in Ciel d’Oro sulla tomba di Sant’Agostino; dalla terra dei sette laghi si arriva ai navigli milanesi fino al Ticino, attraversando cinque parchi naturali, il parco archeologico di Castelseprio e “l’isola di Toscana in Lombardia” quale è stato definito il borgo di Castiglione Olona.
Per non perdersi nemmeno un passo della Via, oltre al sito ufficiale sono disponibili due utili strumenti pensati per l’esigenza del pellegrino in viaggio: la
Guida Ufficiale edita da Terre di Mezzo editore da Alberto Conte e Marco Giovannelli e
l’App gratuita per smartphone, versione Android e IOS.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di GreenCity.it iscriviti alla nostra Newsletter gratuita.
Notizie che potrebbero interessarti:
L’Alpin Arena Senales compie 50 anni
Alto Adige, settimane bianche tra mongolfiere e...
A Catania la prima stazione Electra per la...
Expo: cresce l'interesse degli italiani per...
Outdoor con stile: Rifugio dei Marsi nella...
Cresce la considerazione del second-hand per i...