L’edizione 2020 dell’
Indagine F.O.O.D. (
Fighting Obesity through Offer and Demand) - la ricerca del Gruppo Edenred che misura e analizza l’evoluzione delle abitudini e delle opinioni sul tema, espresse da dipendenti e ristoratori - ha avuto come focus
l’impatto della pandemia sulle abitudini alimentari quotidiane dei lavoratori; quali cambiamenti hanno subito nel corso del primo lockdown.
Lo studio, che ha visto il coinvolgimento di
oltre 40.000 lavoratori dipendenti e 2.300 proprietari di ristoranti presenti nei mercati in cui opera Edenred – tra Europa, Asia e America Latina - ha inoltre analizzato le misure adottate dai ristoratori per affrontare le difficoltà legate alle restrizioni, e in generale come si sono adeguati ai frequenti cambiamenti di scenario e alle nuove esigenze dei clienti.
Per quanto riguarda
l’Italia la ricerca conferma la grande importanza data dai lavoratori ad un’alimentazione sana, anche in pausa pranzo: nel dettaglio il
74% dei dipendenti intervistati infatti dichiara di prestare oggi ancora più attenzione alla qualità di ciò che mangia, e il
58% non ha modificato la dieta nei mesi di lockdown. Dati questi in linea con quelli
globali rispettivamente del
79% e del
55%. Il
30% ha iniziato invece a seguire una dieta più equilibrata (33% il dato globale).
L’attenzione verso una corretta alimentazione è confermata da una percentuale alta (
68%) di dipendenti che chiede
maggiore presenza di alimenti freschi e di piatti sani ed equilibrati nei menù, in linea con le esigenze espresse in tema di corretta alimentazione.
Dall’altro lato, tra i ristoratori italiani sondati dall’indagine
il 33% ha reagito alle restrizioni dettate dal lockdown attivando servizi di consegna o asporto. Se da un lato ci sono ristoranti che hanno continuato ad operare grazie a food delivery e take-away, dall’altro circa un
terzo degli esercizi ha dovuto interrompere le attività durante il lockdown.
Tra gli altri dati registrati dalla ricerca a livello globale, si segnala l’alta percentuale (72%) di dipendenti che ha continuato ad ordinare i pasti dai ristoranti preferiti, spesso utilizzando i canali di vendita digitali, le piattaforme di food delivery ed il servizio take-away. L’87% degli intervistati dei mercati in cui è presente Edenred ha apprezzato tali modalità di somministrazione e si aspetta che vengano confermate anche nel post pandemia. In questo contesto si conferma
l’utilità del buono pasto come supporto importante alla spesa per la pausa pranzo: a livello globale il 65% dei fruitori intervistati dichiara che senza, il loro potere d’acquisto subirebbe una notevole riduzione.
La
digitalizzazione dei buoni pasto ha registrato tra i lavoratori un ottimo gradimento, soprattutto in Italia dove l’87% degli utenti apprezza la soluzione (dato superiore a quello globale dell’83%) e si è dimostrata utile ad affrontare le nuove abitudini di consumo diffuse durante lockdown. Tramite i buoni pasto digitali è infatti possibile accedere ai servizi di food delivery, ordinare il pranzo, riceverlo a casa e pagare senza utilizzare i contanti, diminuendo così le occasioni di contatto. Una procedura facile, veloce e sicura, apprezzata dagli utenti ma anche dai ristoratori che continuano a considerare il buono pasto un buon alleato. Il 76% dei ristoratori a livello globale ritiene che abbia un impatto positivo sull’attività e il 49% lo considera
uno strumento per fidelizzare la clientela, dato questo che
in Italia sale al 65%.
“
Anche quest’anno i dati registrati dall’Indagine F.O.O.D. evidenziano una forte coscienza sul tema della corretta alimentazione in pausa pranzo, sia tra i lavoratori dipendenti che tra i ristoratori – dichiara
Stefania Rausa, Direttore Marketing & Comunicazione di Edenred Italia –
I continui cambiamenti di scenario non hanno messo in discussione l’importanza di un’alimentazione equilibrata, ma addirittura l’hanno rafforzata in maniera sorprendente. Davanti ai rischi sanitari legati alla pandemia, la maggior parte di noi è più attento alla qualità della dieta. Un altro elemento da evidenziare è la conferma della percezione del buono pasto come supporto economico, in qualità di sostegno al potere di spesa di chi ne usufruisce e di utile alleato dei ristoratori. In questi anni abbiamo promosso la digitalizzazione per renderlo uno strumento ancora più facile, immediato e sicuro.”
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