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Natale, Coldiretti: non solo web, +26% spesa dal contadino

Pubblicato il: 21/12/2020
Autore: Redazione GreenCity
A spingere la spesa dall’agricoltore è soprattutto la possibilità di trovare prodotti stagionali, a km zero e di qualità.
"Non solo internet, con il Covid volano anche gli acquisti di Natale diretti dal contadino in crescita del 26% nel 2020, trainati da una nuova sensibilità degli italiani verso i cibi salutari ma anche dalla volontà di recuperare un contatto diretto con chi coltiva i prodotti che portano in tavola, nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia".
E’ quando emerge da un’indagine Coldiretti/Ixe’ che rivela una vera e propria svolta green nei consumi per effetto della tendenza delle persone a compensare il maggiore tempo trascorso in casa con un’alimentazione più sana ma anche per prodotti originali e gustosi da regalare a parenti e amici. Una opportunità – sottolinea la Coldiretti – colta anche per le festività di Natale e Capodanno con la possibilità di condividere i menu con due commensali non conviventi o i minori di 14 anni che potranno spostarsi sempre per raggiungere i familiari, prevista dall’entrata in vigore del nuovo decreto.
La spesa media nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica è così passata nel 2020 da 27 euro a 34 euro, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, arrivando a rappresentare oltre un terzo della spesa alimentare totale tra coloro che frequentano i farmers market. A spingere la spesa dall’agricoltore è soprattutto la possibilità di trovare prodotti stagionali, a km zero e di qualità, ma anche perché per l’enogastronomia l’84% degli italiani preferisce fare acquisti di persona direttamente dal produttore poiché ciò garantisce maggiore attenzione nella selezione e anche un servizio di consulenza rispetto al web, secondo un’analisi Coldiretti.
Il boom della spesa nei mercati contadini non compensa però – sottolinea Coldiretti – le difficoltà causate dalla pandemia alle aziende agricole, a causa soprattutto del crollo delle attività di bar, trattorie, ristoranti e pizzerie, oltre che degli agriturismi. Il risultato è una perdita di fatturato di oltre 9,6 miliardi per i mancati acquisti in cibi e bevande nel 2020, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione – precisa la Coldiretti – rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione.
Dinanzi a tale situazione molti mercati, aziende agricole e agriturismi si sono attrezzati – conclude Coldiretti – per individuare nuove soluzioni e superare le difficoltà logistiche e organizzative dei canali consueti, sperimentando forme alternative come il take away, il delivery per le mense degli uffici, le consegne dei pasti a domicilio.

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Categorie: Green Life

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