Le pratiche commerciali di distributori e GDO obbligano spesso i produttori ad accumulare grosse
eccedenze in magazzino. L’invenduto viene poi spesso
distrutto, contribuendo così allo
spreco alimentare, oltre che ad aumentare i
costi per l’azienda produttrice. La stessa logica vale per qualsiasi prodotto
fallato o non conforme agli standard ricercati dalla GDO e dai distributori.
L’industria alimentare sta però sviluppando una forte consapevolezza nel dover ridurre il proprio
impatto ambientale, soprattutto a seguito delle pressioni da parte della comunità che li circonda. Oltre a questo, i clienti sono spesso alla ricerca di soluzioni vantaggiose per
risparmiare sull’acquisto di generi alimentari, in modo particolare sui prodotti artigianali di alta qualità.
In questo contesto si inserisce
Bestbefore, il primo e-commerce dedicato alla vendita di prodotti alimentari che sono vicini alla
scadenza,
imperfetti o in
surplus. Il portale ritira i prodotti a 14 giorni dalla data di scadenza, inserendoli sulla piattaforma,
e, da quel momento, grazie
all’algoritmo sviluppato dalla società, inizia ad applicare uno
sconto progressivo che arriva ad un massimo del 50%, a 7 giorni dalla scadenza. Il risultato?
Meno cibo sprecato, risparmio economico e produttori e acquirenti soddisfatti di aver fatto qualcosa per migliorare la sostenibilità dei loro consumi.
«La riduzione dello spreco alimentare rappresenta una delle sfide più impegnative del nostro periodo. Lo spreco alimentare porta infatti con sé un danno economico importante, ma allo stesso tempo contribuisce, in maniera cruciale, al cambiamento climatico. Ci sentiamo anche noi parte del problema e, proprio per questo, stiamo portando avanti una soluzione per dare una seconda vita al cibo che normalmente viene gettato via” ha dichiarato Nikas Bergaglio, CEO & Co-fondatore di Bestbefore. “
Al momento non c’è nessun player sul mercato che utilizzi l’e-commerce per la vendita di prodotti in scadenza, imperfetti o in surplus. I servizi già presenti sul mercato combattono infatti solo in parte il problema dello spreco alimentare, visto che nessuno di loro permette di scegliere, con precisione, quale prodotto andare a comprare” conclude Tommaso Vassura, COO di Bestbefore.
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