▾ G11 Media Network: | ChannelCity | ImpresaCity | SecurityOpenLab | GreenCity | Italian Channel Awards | Italian Project Awards | ...

Corepla: triplicano le bioplastiche compostabili nella raccolta dell'organico

Pubblicato il: 09/07/2020
Autore: Redazione GreenCity
Un'indagine di Corepla ha consentito di approfondire e conoscere meglio le abitudini degli italiani in relazione ai sacchi e ai sacchetti utilizzati per il conferimento della frazione umida.
È aumentata negli ultimi 3 anni la presenza di bioplastiche compostabili nella raccolta degli scarti di cucina, la cui incidenza è più che triplicata, passando dalle circa 27.000 t/anno (espresse sul secco) dell'indagine del 2016/2017 alle circa 83.000 t/anno s.s. di quella del 2019/2020. Aumenta anche la plastica tradizionale che viene erroneamente conferita nell'umido, che passa dalle circa 65.000 t/anno (espresso sul secco) del 2016/2017 alle circa 90.000 t/anno del 2019/2020.
È quanto emerge dallo studio condotto da Consorzio Italiano Compostatori (CIC) e Corepla, nell'ambito dell'accordo annuale per le attività di monitoraggio relative alla quantità e qualità degli imballaggi in plastica e compostabili conferiti negli scarti di cucina e di giardino.
Realizzata su un campione significativo di impianti che trattano scarti di cucina e di giardino, l'analisi ha riguardato gli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile idonei alla filiera del rifiuto a matrice organica che vengono avviati a recupero presso impianti di compostaggio e di digestione anaerobica. Inoltre, sono stati quantificati gli imballaggi in plastica tradizionale che, erroneamente, entrano nella filiera e sono considerati impurità.
"Questo studio è fondamentale per capire come avviene la raccolta differenziata da parte dei cittadini. Di conseguenza, ci permette di valutare i comportamenti da adottare come consorzi per promuovere la corretta modalità di differenziazione sia degli imballaggi in plastica tradizionale che di quelli in plastica biodegradabile e compostabile, così da migliorare la raccolta differenziata e assicurare un riciclo di qualità da entrambe le parti", spiegano il presidente CIC Flavio Bizzoni e il presidente Corepla Antonello Ciotti. Secondo l'analisi, l'umido proveniente dalle raccolte differenziate è costituito per il 94,8% da Materiale Compostabile. Le plastiche compostabili certificate UNI 13432 presenti nei rifiuti organici sono in aumentorispetto al 2016/2017: la loro incidenza è infatti passata dall'1,5% al 3,7%. Si tratta quasi esclusivamente di bioplastica flessibile e gli imballaggi rappresentano il 70% dei manufatti in bioplastica presenti nell'umido. Lo studio ha confermato inoltre, così come per la precedente ricerca, l'assenza di bioplastiche nel compost a dimostrazione dell'effettiva degradazione della bioplastica negli impianti.
I Materiali Non Compostabili presenti nell'umido rappresentano invece il 5,2%, con un leggero aumento del +0,3% rispetto al monitoraggio 2016/2017. L'incidenza della plastica  rappresenta il 3,1% del totale: il 90% della plastica presente nell'umido è flessibile e gli imballaggi rappresentano circa il 50% dei manufatti in plastica.  
Rispetto al 2017 si nota un aumento interessante del 6,8% dei manufatti conformi alla norma. Il 63,8% dei sacchi per contenere l'umido è infatti compostabile: a farla da padrone sono le shopper in plastica compostabile (38,5%), mentre diminuiscono del 6% gli appositi per la RD del rifiuto organico (15,1%) e vengono rilevati anche sacchi compostabili appositi grandi oltre i 50 litri (2,4%). Interessante è la comparsa degli ortofrutta compostabili tra i manufatti utilizzati per conferire l'organico (7,6%), introdotti nei reparti dei supermercati a partire dal 2018.  
Diminuisce, seppur ancora presente in modo significativo con una percentuale del 36,2% del totale, l'utilizzo di sacchi non compostabili, nonostante l'obbligo di raccolta con manufatti biodegradabili e compostabili: ancora alto l'utilizzo  di shopper di plastica  (10,6%) e di sacchi tradizionali per l'indifferenziato (21%), ma si nota una diminuzione di sacchetti per l'ortofrutta in plastica,  sostituiti da quelli compostabili (passando dal 9% all'1,8%), mentre  scompaiono quasi del tutto i manufatti per la raccolta rifiuti organici in plastiche additivate/OXO bio-degradabili (0,1%).


Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di GreenCity.it iscriviti alla nostra Newsletter gratuita.

Categorie: Green Life

Tag: Green life

Canali Social: