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Coldiretti: ecco la prima top ten delle piante mangia smog

Pubblicato il: 22/10/2018
Autore: Redazione GreenCity
Al primo posto tra le piante mangia smog c’è l’Acero Riccio: ogni esemplare è in grado di assorbire fino a 3800 chili di CO2 in vent’anni.
Arrivano gli alberi anti smog in grado di catturare quasi 4000 chili di anidride carbonica (CO2) nell’arco di vent’anni di vita, bloccando anche le pericolose polveri sottili PM10 e abbassando la temperatura dell’ambiente circostante durante le estati più calde e afose. E’ quanto emerge da uno studio di Coldiretti presentato al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione a Cernobbio sulle piante più adatte a battere l’inquinamento atmosferico secondo il Cnr.
 Dall’Acero riccio alla Betulla verrucosa, dal Ginkgo Biloba al Bagolaro, dal Frassino comune all’Ontano nero, dal Tiglio selvatico all’Olmo anche nel proprio giardino è possibile ripulire l’aria da migliaia di chili di anidride carbonica e sostanze inquinanti come le polveri PM10 che ogni anno in Italia causano circa 80.000 morti premature secondo l’Agenzia europea dell’Ambiente. Una vera e propria emergenza – ricorda Coldiretti – che ha portato diverse regioni d’Italia, dalla Lombardia al Veneto, dal Piemonte all’Emilia Romagna ad adottare stringenti limitazioni al traffico di auto e camion per ridurre polveri e gas nell’ambiente.
Al primo posto tra le piante mangia smog – spiega la Coldiretti – c’è l’Acero Riccio che raggiunge un’altezza di 20 metri, con un tronco slanciato e diritto e foglie di grandi dimensioni, fra i 10 e i 15 cm con al termine una punta spesso ricurva da cui deriva l’appellativo di “riccio”: ogni esemplare è in grado di assorbire fino a 3800 chili di CO2 in vent’anni e ha un’ottima capacità complessiva di mitigazione dell’inquinamento e di abbattimento delle isole di calore negli ambienti urbani. A pari merito, con 3100 chili di CO2  aspirate dall’aria, ci sono poi la Betulla verrucosa, in grado di crescere sui terreni più difficili e considerata albero sacro presso i Celti e le tribù germaniche, e il Cerro che può arrivare fino a 35 metri di altezza.
Il Ginkgo Biloba che è un albero antichissimo le cui origini risalgono a 250 milioni di anni fa, oltre ad assorbire 2800 chili di CO2 vanta anche – sottolinea la Coldiretti – un’alta capacità di barriera contro gas, polveri e afa e ha una forte adattabilità a tutti i terreni compresi quelli urbani. Fra gli alberi anti smog troviamo il Tiglio, il Bagolaro che è fra i più longevi con radici profonde e salde come quelle dell’Olmo campestre.
Il Frassino comune – spiega la Coldiretti – è un altro gigante verde che può arrivare a 40 metri mentre l’Ontano nero è il piccolino del gruppo con un’altezza media di 10 metri ma che nonostante le dimensioni ridotte riesce a bloccare fino a 2600 chili di CO2 e a garantire un forte assorbimento di inquinanti gassosi.

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Categorie: Green Life

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