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Gabetti, Ecobonus/Sismabonus/Superbonus 110%: risparmio energetico medio è del 34%

Pubblicato il: 29/09/2020
Autore: Redazione GreenCity
Abbattimento del fabbisogno medio energetico del 43%. Salto di classe medio di 2,6 punti. Risparmio medio di emissioni CO2 di circa il 35%. Riduzione media della spesa a carico del condominio del 70% con il Superbonus.
Tra i protagonisti del Decreto Rilancio, il Superbonus 110%, dal primo luglio, integra in modo significativo l’Ecobonus e il Sismabonus. Importanti incentivi fiscali, oggetto di cessione del credito, che fanno la vera differenza nella ristrutturazione del patrimonio immobiliare italiano, in gran parte obsoleto. 
Ma qual è il loro impatto? L’abbattimento del fabbisogno energetico nei condomini è nell’ordine del 43%, così come il risparmio energetico è del 34% e quello di emissioni CO2 del 35%, mentre la riduzione media della spesa a carico del condominio è del 70% con il Superbonus.
Sono alcuni dei dati emersi dall’analisi condotta dall’Ufficio Studi Gabetti, insieme a Gabetti Lab, società che opera nella riqualificazione di condomini e unità abitative per l’efficientamento energetico. Obiettivo della ricerca da un lato quantificare, attraverso l’analisi di 59 condomini (1.277 unità abitative) che hanno contrattualizzato interventi di riqualificazione energetica, il relativo risparmio dal punto di vista sia economico sia energetico, dall’altro dimostrare, quantitativamente, l’impatto sulla collettività in termini di una migliore qualità dell’aria.
Questo è stato possibile quantificando e comparando in termini numerici l’ammontare dell’abbattimento della CO2, della riduzione del fabbisogno energetico, del risparmio energetico e del costo dell’investimento in cessione per 17 condomini del campione che hanno già ultimato i lavori. Infine, la ricerca evidenzia l’importanza dell’estensione all’incentivo del Superbonus 110%, simulando l’estensione della misura fiscale a 17 condomini che hanno manifestato l’interesse a rivedere i relativi progetti di rinnovo in tal senso.
“Nel nostro Paese circa 2 milioni di edifici, su un totale di 12 milioni, sono in uno stato conservativo pessimo o mediocre afferma Alessandro De Biasio, Amministratore Delegato di Gabetti Lab . Inoltre, gli edifici residenziali in classe energetica G, quindi quelli più energivori, sono circa 9-11 milioni, su uno stock complessivo di circa 12 milioni, pari al 75% (Stime Gabetti). L’avvio di un processo di ristrutturazione edilizia degli edifici, che non rispondono agli standard abitativi in termini di risparmio energetico, potrebbe determinare una notevole, positiva riduzione della CO2 e attenuare gli effetti del cambiamento climatico a cui le nostre città e i territori sono esposti. Pertanto, è necessario affrontare gli interventi di riqualificazione attraverso una politica di ampio respiro basata sui principi del consumo di suolo, della rigenerazione urbana e della mobilità sostenibile. Partendo dal presupposto, come sostenuto anche dal Decreto Rilancio, che non si tratta solo di incentivi economici, ma di un nuovo modo di vivere le nostre abitazioni e lo spazio urbano, favorendo appunto la rigenerazione dell’enorme patrimonio abitativo energicamente obsoleto. Riqualificazione che diventa essenziale per raggiungere gli obiettivi sia di sostenibilità ambientale, anche per rispondere al piano della UE sulla riduzione a lungo termine della CO2, sia di rilancio economico del comparto edile. Tra l’altro, gli incentivi lanciati dal Governo possono influire positivamente anche sul settore immobiliare, stimolando le compravendite perché non solo garantiscono un beneficio diretto all’acquirente in termini di risparmio economico, ma sposano il concetto dell’abitare sostenibile”.

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Categorie: Casa

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