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Mercato auto: a febbraio segna +17,5%

Pubblicato il: 03/03/2023
Autore: Redazione GreenCity
L'Europa chiude le porte ai veicoli nuovi a combustione interna dal 2035 mentre in Italia gli ecobonus destinati a sostenere i veicoli a zero e bassissime emissioni vanno fiacchi.
Secondo i dati diffusi dal CED del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, febbraio si conclude con 130.365 immatricolazioni di autovetture nuove e una crescita del +17,5% rispetto ai volumi registrati a febbraio 2022 (110.915 unità). Dall’inizio dell’anno le immatricolazioni si attestano a 258.689 unità, in aumento del +18,2% rispetto alle 218.768 del periodo gennaio-febbraio 2022.
«Il mercato auto viaggia in positivo ma la percentuale di crescita va contestualizzata poiché il confronto avviene con i bassissimi volumi consuntivati nel 2022», dichiara Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto.
«E mentre gli ecobonus destinati all’acquisto di veicoli tra 61 e 135 g/km di C02 sono terminati nel giro di quattro settimane, al contrario, le risorse che dovrebbero consentire di spingere su elettrico e plug-in continuano ad avere tassi di utilizzo molto limitati. Per questo continuo a sostenere che vadano riviste al più presto le regole di accesso agli incentivi dei veicoli non inquinanti introdotti con il DPCM 6 aprile 2022, sia in relazione ai beneficiari della misura che alle condizioni di acquisto. Inoltre, resta il perenne problema dello svecchiamento del parco auto circolante vetusto e inquinante, costituito per circa il 25% ancora da veicoli ante Euro 4, che una seria riforma della fiscalità dell’auto aziendale potrebbe rinnovare in chiave green, rappresentando un vero e proprio boost per le alimentazioni a zero e bassissime emissioni».
«Infatti, nonostante lo stop europeo ai motori endotermici di nuova immatricolazione dal 2035, che suscita forti perplessità, i gap tra l’esiguo attuale parco autovetture BEV in circolazione in Italia (pari a 0,4%), i volumi marginali dei veicoli immatricolati a batteria e gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 e 2035 restano ampi. Per questo», prosegue De Stefani «una visione politica più aderente alla realtà dei fatti - come, tra l’altro, espressa da esponenti del governo in più occasioni in questi giorni, anche in sede europea - e non ancorata ad una prospettiva esclusivamente ideologica, farebbe una grande differenza per le imprese della filiera automotive. Continuare nella sola rigida considerazione dell’impatto zero della CO2 allo scarico dei veicoli elettrici e non valutare tutto il ciclo di vita di queste produzioni, rappresenta un vero e proprio autogoal per l’economia nazionale: il faro ispiratore deve essere la neutralità tecnologica, cosicché attraverso la diversificazione delle tecnologie impiegate (biocarburanti, ibrido) si possa raggiungere in modo sostenibile l’obiettivo ambientale senza compromettere drasticamente gli equilibri socio-economici e la competitività del sistema Italia».
«Infine, confidiamo che con l’avvenuta conversione in legge del decreto Milleproroghe 2023, che ha rimodulato per il 2023 e 2024 le risorse disponibili per agevolare l’acquisto di colonnine di ricarica per veicoli elettrici in ambito domestico, il Ministero delle Imprese e Made in Italy possa rapidamente rendere note le procedure per usufruire di tali benefici, tenendo conto», conclude De Stefani «che uno dei fattori che contribuisce ad accrescere la diffusione di veicoli elettrici e plug-in è proprio la facilità di collegamento alla ricarica elettrica, sia in termini di capillarità che di potenza».
Esaminando il mercato sul fronte delle alimentazioni, le vetture elettriche a batteria crescono del +54,1% con una quota nel mese del 3,7%; nel primo bimestre 2023 la variazione tendenziale è in recupero (+20,5%) ma la rappresentatività rimane bassa al 3,2%. Le elettrificate senza ricarica (HEV) sono in salita del +24,7% (quota mese del 36,6%), in linea con la crescita e share del periodo gennaio-febbraio. Più limitato l’incremento per le vetture plug-in (+2,6%), con una quota del 4,3% nel mese e del 4,5% nel bimestre. In crescita anche le alimentazioni a benzina (+16,6%), diesel (+2,4%) e Gpl (+41,9%), con quote rispettivamente nel mese a 26,3%, 18,7% e 10%. Sempre in pesante decremento il metano (-81,8%).


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