In base alle risultanze dell’Archivio Nazionale dei Veicoli del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, a luglio sono state immatricolate 109.580 autovetture nuove, il -0,8% in meno rispetto alle 110.514 registrate nell’analogo mese 2021. Nei primi sette mesi dell’anno la contrazione sull’anno precedente si attesta a -20,3%, ovvero 793.856 contro 995.605 unità del 2021 (-35,8% sul periodo ante pandemia di gennaio-luglio 2019).
«Assistiamo ancora ad un risultato negativo per il mercato dell’auto, anche se sostanzialmente stabile rispetto a quanto registrato dodici mesi fa, con una tendenza del mercato complessivamente al forte ribasso», dichiara Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto.
«In un’estate già bollente sotto diversi profili e non solo quello climatico – incentivi della fascia 61-135 g/Km di CO2 terminati, persistenti ritardi nelle consegne, fiammata dei prezzi, crisi energetica, effetti della guerra in Ucraina – la mancanza di un Esecutivo nel pieno dei propri poteri, ci impone il differimento della discussione in sede istituzionale degli ulteriori interventi da mettere in campo per il settore. In una fase di forte incertezza economica», continua De Stefani, «con una crisi che dura da oltre due anni, l’attesa per il nuovo quadro politico nazionale diluisce ulteriormente i tempi delle decisioni rischiando di peggiorare la situazione di grande difficoltà delle nostre imprese e dei nostri clienti».
«L’auspicio», aggiunge De Stefani, «è che in vista nella prossima legislatura, nell’agenda di lavoro delle diverse forze politiche, trovino spazio le priorità del nostro settore in termini di revisione della fiscalità sull’auto aziendale, svecchiamento del parco circolante di vetture, veicoli commerciali, veicoli industriali, autobus e sviluppo organico delle infrastrutture di ricarica. In particolare, è necessario proseguire speditamente nella realizzazione di un’infrastruttura di ricarica, sia pubblica che privata, adeguata a sostenere la diffusione dei veicoli elettrici, dando attuazione ai provvedimenti attuativi ancora in stand by - come quello relativo al DM 25 agosto 2021 con 90 milioni di euro da erogare alle imprese per l’acquisto e l’installazione di colonnine elettriche, che è fermo al Ministero della Transizione ecologica; rimodulare i fondi dell’Ecobonus per l’anno corrente tra i veicoli M1, in quanto quelli relativi alle fasce 0-20 e 21-60 g/km di CO2, sono abbondantemente superiori alle reali necessità del mercato (fino ad ora è stato deciso solo uno spostamento di risorse verso i motocicli e motocicli elettrici), senza dimenticare che una riforma strutturale più ambiziosa incentrata sulla leva fiscale dell’auto aziendale avrebbe sostanziali impatti positivi sul mercato del nuovo, dell’usato e l’indotto nel suo complesso», conclude De Stefani.
Sul lato delle alimentazioni, le immatricolazioni di auto elettriche sono andate negative (-29,9%) poiché, ricordiamolo, gli attuali contributi statali sono destinati solo agli acquisti di privati e car sharing e nel cumulato la flessione per i BEV è del -19,4% (quota mese 3,3%, quota annua 3,6%); anche le plug-in arrancano nel mese (-23,4%). Le vetture ibride continuano ad apprezzarsi sul mercato (+13,7%), raggiungendo una quota su base annua del 32,5%. In calo costante le immatricolazioni diesel (-10,1%) che dall’inizio dell’anno corrente si attestano al 20,2% di quota. Le vetture a benzina questo mese registrano +8,9% (quota mese 30,1%, quota anno 28,1%); infine, le autovetture Gpl rappresentano il 7,9% dell’immatricolato di luglio e quelle a metano lo 0,6% (rispettivamente 8,6% e 1% da inizio anno).
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