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Consumi, Coldiretti: la frutta è la prima voce di spesa delle famiglie

Pubblicato il: 14/09/2021
Autore: Redazione GreenCity
Sul fronte dell’interscambio commerciale con il mondo l’Italia registra nel 2021 uno sbilanciamento negativo con le importazioni che superano le esportazioni di oltre il 17% con 1,9 miliardi di chili di frutta e verdura arrivati dall’estero nei primi cinque mesi dell’anno.
Quella per frutta e verdura è diventata la prima voce di spesa delle famiglie italiane a tavola superando in valore tutti gli altri prodotti, dalla carne alla pasta, dal pesce ai formaggi, dal latte all’olio, per un totale di quasi 1300 euro all’anno con la svolta green spinta dall’emergenza Covid. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti “2021, l’anno nero della frutta Made in Italy”.
Tra i Paesi dell’Unione Europea, l’Italia è quello che conta una maggiore propensione al consumo di ortofrutta con più di 8 italiani su 10 (81%) – spiega Coldiretti – che mangiano almeno una porzione di frutta o verdura al giorno, secondo l’Organic F&V Monitor. Il primato nazionale riguarda anche le quantità visto che nel 2020 il consumo pro capite annuo – continua Coldiretti – è stato di 160 chili, davanti a molti Paesi europei, come la Germania (109 chili) o il Regno Unito (101 chili) secondo Nomisma.
I consumi di frutta e verdura degli italiani sono aumentati di quasi un miliardo di chili nell’ultimo decennio grazie anche ai giovani che – sottolinea la Coldiretti – fanno sempre più attenzione al benessere a tavola con smoothies, frullati e centrifugati consumati al bar o anche a casa grazie alle nuove tecnologie. La ricerca di sicurezza e genuinità nel piatto porta l’88% degli italiani a bocciare la frutta straniera e a ritenere importante scegliere nel carrello frutta e verdura Made in Italy secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, visto che l’Italia è al vertice della sicurezza alimentare mondiale.
Per garantirsi prodotti freschi e di qualità ma anche per sostenere il sistema produttivo nazionale duramente colpito dal clima per ottimizzare la spesa e non cadere negli inganni il consiglio della Coldiretti è di verificare la provenienza italiana, acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori o nei mercati di Campagna Amica e non cercare per forza il frutto perfetto perché piccoli problemi estetici non alterano le qualità organolettiche e nutrizionali.
Sotto accusa infatti sono le importazioni incontrollate dall’estero favorite dagli accordi commerciali agevolati stipulati dall’Unione Europea come il caso delle condizioni favorevoli che sono state concesse al Marocco per pomodoro da mensa, arance, clementine, fragole, cetrioli e zucchine o all’Egitto per fragole, uva da tavola, finocchi e carciofi. Accordi – continua la Coldiretti – fortemente contestati perché nei paesi di origine è spesso permesso l’uso di pesticidi pericolosi per la salute che sono vietati in Europa, ma anche perché le coltivazioni sono realizzate in condizioni di dumping sociale per il basso costo della manodopera.


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Categorie: Green Life

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