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Scienziati europei lanciano appello alla UE per un'agricoltura amica dell'ambiente

Pubblicato il: 12/03/2020
Autore: Redazione GreenCity
La comunità scientifica detta le dieci azioni chiave che la futura PAC dovrà contenere per fermare la crisi climatica e della biodiversità.
Gli scienziati di tutti i paesi dell'UE e non solo, affermano che la proposta della Commissione Europea per la Politica Agricola Comune (PAC) dopo il 2020 deve essere "drasticamente migliorata" per non danneggiare l'ambiente e propongono per questo dieci azioni urgenti per riformare la PAC: per la sicurezza alimentare a lungo termine, la conservazione della biodiversità e la mitigazione dei cambiamenti climatici. Richieste ribadite dalle associazioni di #cambiamoagricoltura che identificano proprio nell’agricoltura biologica e biodinamica, pratiche più avanzate di  agroecologia, la chiave per affrontare le sfide ambientali del prossimo futuro.
Oltre 3600 scienziati da 36 paesi, tra cui 240 italiani, affermano che l'attuale PAC è tra i fattori principali che hanno condotto all'attuale emergenza climatica e perdita della biodiversità, oltre ad aver fallito anche gli obiettivi socio-economici per le aree rurali.
Il modello di agricoltura intensiva promosso dalla PAC, infatti, porta direttamente alla perdita di biodiversità, all'inquinamento dell'acqua e dell'aria e contribuisce alla crisi climatica. Basti pensare che dal 1980 l'UE ha perso il 57% degli uccelli legati agli ambienti agricoli (in Italia il 23% che sale al 45% nelle aree di pianura). Anche le farfalle, le api e gli altri insetti impollinatori sono in grave declino.
Ma nello stesso tempo gli scienziati assicurano che è proprio dalla futura PAC che si può e si deve ripartire per trovare una soluzione a queste crisi ambientali. La ricetta per la transizione ecologica dell'agricoltura prevede una PAC che smette di finanziare pratiche distruttive - ponendo immediatamente fine ai sussidi alla produzione e sopprimendo gradualmente i pagamenti diretti basati solo sul possesso della terra, aumentando al contempo in modo significativo il sostegno alla transizione degli agricoltori verso un'agricoltura più sostenibile e rispettosa della natura.
Per esempio, chiedono che sia stabilita una percentuale minima del 10% di superficie agricola destinata ad habitat naturali come siepi, strisce di fiori o stagni e che sia sostenuta la diminuzione della dipendenza dalle sostanze chimiche di sintesi, pesticidi e fertilizzanti chimici, garantendo un maggiore sostegno all’agricoltura biologica e biodinamica.

 
Forti anche le richieste per il sostegno alla multifunzionalità, e l’aumento dei controlli e del monitoraggio dell’efficacia ambientale degli interventi finanziati.
“Questo appello urgente di migliaia di scienziati è senza precedenti e arriva in un momento cruciale - affermano le Associazioni della coalizione #CambiamoAgricoltura - perchè in questi mesi è in corso il dibattito sul prossimo periodo di finanziamento della PAC (2021-2027), in parallelo alle discussioni sul bilancio UE post 2020, incluso quanto andrà all’agricoltura e a quali condizioni.”
Le proposte degli scienziati corrispondono a quanto le 11 Associazioni della Coalizione (WWF, Lipu, Legambiente, ProNatura, ISDE, Federbio, AIAB, Associazione Italiana Agricoltura Biodinamica, Slow Food Italia, AIDA (Associazione Italiana di Agroecologia) e Accademia Kronos Onlus) sostenute da Fondazione Cariplo hanno già scritto nel loro decalogo per la riforma della PAC, pubblicato sul sito www.cambiamoagricoltura.it.
"I ministri dell'agricoltura nazionali e molti eurodeputati continuano a ignorare la scienza e stanno attivamente indebolendo l’ambizione ambientale della futura PAC. Dovrebbe essere il contrario -proseguono le Associazioni di #CambiamoAgricoltura - dovremmo, invece, aiutare gli agricoltori a intraprendere una transizione verso modelli ispirati all’agroecologia, a partire dall’agricoltura biologica e biodinamica, insieme all’incremento degli elementi naturali all’interno del paesaggio agricolo che possono assicurare la sopravvivenza della biodiversità a partire dagli impollinatori”.

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Categorie: Green Life

Tag: Green life

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