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Ecopneus recupererà oltre 60.000 tonnellate di PFU a Castelletto di Branduzzo

Pubblicato il: 12/12/2013
Autore: Redazione GreenCity
Prosegue la collaborazione tra il Comune di Castelletto di Branduzzo ed Ecopneus. Entro il 2016 il più grande accumulo di PFU d’Italia cesserà di essere una bomba ecologica.
Le oltre 60.000 tonnellate del più grande accumulo di pneumatici fuori uso d’Italia (equivalenti a circa 80 piscine olimpioniche), saranno definitivamente avviate a recupero entro il 2016, eliminando i rischi di un incendio che avrebbe conseguenze disastrose per l’ambiente e per la sicurezza e la salute di molti abitanti della Lombardia.
Dopo la firma di luglio 2013 e il prelievo delle prime 10.000 tonnellate, Luciano Villani, Sindaco di Castelletto di Branduzzo, e Giovanni Corbetta, Direttore Generale di Ecopneus, hanno siglato il proseguo della collaborazione alla presenza del Prefetto Peg Strano Materia, alla fine di un lungo iter promosso  e coordinato dal Prefetto di Pavia.  
“Con la firma della convenzione si considera felicemente conclusa l’annosa vicenda di Ecogomma dopo anni di preoccupazione da parte dell’Amministrazione Comunale e della cittadinanza ha dichiarato il Sindaco Villani - Siamo davvero soddisfatti della collaborazione con Ecopneus, che ha reso possibile la risoluzione di un problema grave e particolarmente sentito dalla comunità di Castelletto di Branduzzo”.   
Dal 15 luglio (giorno “zero” delle attività), presso il deposito dell’azienda Ecogomma, sono state raccolte 13.878 tonnellate di PFU grazie a 561 viaggi delle aziende di trasporto partner di Ecopneus, che sta sostenendo tutti i costi delle operazioni. Entro il 2016 ne saranno raccolte più di 60.000, che, se messe in fila, potrebbero coprire oltre 10 volte la distanza tra Roma e Milano.  
“Il prelievo dei PFU accumulati nell’area Ecogomma scongiura il rischio di gravi danni per l’ambiente e la salute dei cittadini – ha spiegato l’ing.Corbetta – Se, infatti, un pneumatico prende fuoco in ambiente libero sviluppa fumi e percolati di natura tossico-nociva, che possono contaminare il terreno e le falde acquifere circostanti. Siamo quindi intervenuti con grande serietà e attenzione, che manterremo alta fino a conclusione dell’operazione”.

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Categorie: Ambiente

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