A Pechino gli agenti inquinanti atmosferici hanno
superato i livelli di sicurezza raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità di 30-45 volte.
Nello specifico, il weekend scorso, le condizioni già pessime dell’aria cittadina hanno
raggiunto valori negativi record e il Centro di Monitoraggio urbano ha ammonito i cittadini a rimanere nelle proprie case al fine di evitare danni alla propria salute.
I dati pubblicati domenica dal Centro hanno rivelato una
concentrazione di PM2.5 di oltre 600 microgrammi per metro quadrato in alcune stazioni di monitoraggio, mentre il livello giornaliero raccomandato dall’OMS dovrebbe essere di
soli 20 microgrammi.
Zhou Rong, attivista di
Greenpeace, ha così dichiarato: “Questo è davvero il peggiore valore mai registrato, non solo dai dati ufficiali, ma anche da quelli rivelati dall’ambasciata degli Stati Uniti; e alcune aree nella provincia di Hebei sono anche peggio di Pechino”.
Dalle prime indiscrezioni sembra che l’aria che si respira in questi giorni a Pechino sappia di “polvere di carbone e gas di scarico delle auto e sta riducendo notevolmente la visibilità, bloccando anche il traffico”.
Sembra che la
pesante cappa di smog sia dovuta a una zona di bassa pressione che sta letteralmente intrappolando l’inquinamento, rendendo così più difficile la sua dispersione.
Gli esperti ritengono che la situazione non dovrebbe cambiare prima di mercoledì, giorno in cui è
previsto l’arrivo del vento.
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