All'Assemblea Generale delle Nazioni Unite,
il presidente cinese Xi Jinping ha detto che il suo Paese
non costruirà più nuove centrali a carbone all'estero. Si tratta di un annuncio significativo, perché la Cina è stata negli ultimi anni il più grande emettitore di gas serra al mondo e anche un importante finanziatore, investitore e costruttore di centrali a carbone all'estero. La scelta di fermare gli investimenti a carbone all'estero è un primo passo importante per raggiungere gli obiettivi dell'accordo di Parigi.
L'annuncio arriva in un momento cruciale, in cui si moltiplicano gli incontri per ottenere un risultato positivo alla grande
COP26 ONU sul Clima di Glasgow. Tra gli incontri più significativi, in primo luogo la pre-COP di Milano a inizio ottobre e il G20 a Roma il 30 e 31 ottobre. In particolare nel Summit dei leader del G20 la spinta a porre fine ai sussidi ai combustibili fossili e a fornire i tanto necessari finanziamenti per il clima sarà in cima alle attese di tutti. Poi, la conferenza globale sul clima COP26 a Glasgow, per due settimane dal 31 ottobre, dovrà raccogliere i frutti: il mondo si attende che i leader presentino piani climatici ambiziosi che diano forma al percorso comune per affrontare la crisi climatica.
Commentando la notizia,
Manuel Pulgar-Vidal, leader globale del WWF per il clima e l'energia, ha detto: "Questo segna un chiaro punto di svolta per l'utilizzo globale del carbone in una regione dove il carbone è stato usato intensamente. È anche rilevante perché arriva in un momento in cui abbiamo disperatamente bisogno di impegni che imprimano una svolta. Questa potente dichiarazione fornisce un segnale significativo ai Paesi che ancora cercano finanziamenti per il carbone, così come ai finanziatori: il tempo del carbone è ormai finito. Speriamo di vedere simili annunci globali su tutte le fonti fossili (non solo carbone ma anche su petrolio e gas): questa è la prossima frontiera con cui dobbiamo misurarci".
In merito all’annuncio da parte del leader cinese, il WWF ricorda che la generazione di elettricità proveniente dalla combustione del carbone
è responsabile del 30% delle emissioni globali di CO2. La maggioranza dell’attuale generazione è in Asia. Reindirizzare i flussi delle finanze pubbliche oltremare verso le fonti rinnovabili sarà una componente vitale verso la completa eliminazione del carbone il prima possibile. Questo darà anche un segnale importante per altre economie in via di sviluppo ed emergenti che affrontano i rischi dell’espansione del carbone in Asia così come in Africa. Per questo il WWF ritiene incoraggiante l’annuncio anche di un accresciuto supporto della Cina allo sviluppo di energie a basso tenore di carbonio. E per questo il WWF ha lanciato l’iniziativa WWF
REpoweering Asia, per mettere fine all’utilizzo di carbone e supportare opzioni alternative di utilizzo dell’energia pulita che consentano una giusta transizione.
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