NaturaSì e Legambiente: terzo step del progetto Plastic Free nel biologico
Pubblicato il: 01/07/2019
Autore: Redazione GreenCity
22 prodotti alla spina per ridurre la plastica. Continua la sfida all’usa e getta, ora anche sul packaging.
Dopo la progressiva eliminazione delle bottiglie di acqua in plastica dagli scaffali e la scelta dei sacchetti riutilizzabili per l’ortofrutta, continua l’impegno per eliminare gli imballaggi di plastica da prodotti di largo consumo, comeriso e altri cereali, legumi, semi e frutta secca
nei negozi biologici NaturaSì, grazie al progetto
Plastic Free nato in collaborazione con
Legambiente.
Sono 22 i prodotti che progressivamente scompariranno dagli scaffali nelle confezioni tradizionali: al loro posto, erogatori per lo sfuso. Risultato finale: più di 6.500 chili all’anno di plastica evitati per il totale delle piccole confezioni, con un risparmio in termini di emissioni di CO2 di circa 15.000 chili all’anno (al netto dei calcoli del trasporto), cui si aggiunge la mancata utilizzazione di 103 mila litri totali di acqua all’anno per tutta la rete dei negozi. La scelta a favore dell’ambiente e della salvaguardia del clima comporterà anche risparmi per i consumatori. Il prezzo dei prodotti erogati è infatti minore del 10% rispetto a quelli confezionati e ognuno potrà comprare l’effettiva quantità di alimenti che gli sono necessari, riducendo così gli sprechi alimentari.
“Il nostro paese è da tempo un modello a livello internazionale nelle politiche istituzionali e aziendali di contrasto all’inquinamento ambientale da plastica”, ha dichiarato Stefano Ciafani, presidente di Legambiente. “Vista l’emergenza sempre più evidente bisogna continuare a lavorare in questa direzione. È per questo che oggi posizioniamo un nuovo tassello nella nostra collaborazione con NaturaSì, dopo la riduzione dell’acqua in bottiglia e la promozione dell’uso di retine riutilizzabili per l’ortofrutta. È un esempio di come sia possibile praticare da pionieri la strategia europea per la lotta all’inquinamento da plastica, al centro della direttiva europea che auspichiamo venga recepita al più presto dall’Italia, anche con obiettivi più ambiziosi di quelli stabiliti a livello comunitario. Senza dimenticare che prevenire i rifiuti ed essere più attenti nelle scelte quotidiane di acquisto e consumo coinvolge tutti noi, produttori, distributori e consumatori. E sono queste scelte che possono fare la differenza”.
L’operazione sfusi riguarda per ora un totale di 22 prodotti alimentari venduti dall’azienda: riso ribe lungo (bianco, integrale e semintegrale), riso basmati (bianco e integrale), farro integrale, quinoa, avena, miglio, fagioli (borlotti, neri), ceci, lenticchie rosse, piselli spezzati, zuppe (farro e cicerchia, saraceno e azuki), mandorle sgusciate, nocciole sgusciate, muesli, fiocchi d’avena, semi misti, frutta secca. L’obiettivo è quello di aumentarne il numero nei prossimi anni.
I consumatori potranno trasportare gli alimenti erogati alla spina in sacchetti lavabili e riutilizzabili per sfusi, realizzati in cotone bio con trattamenti ecologici del tessuto, frutto della collaborazione con Ecodis, azienda francese attenta all’impatto ambientale.
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