Glifosato, Greenpeace: bene il no dell’Italia

Oltre un milione di persone ha firmato nel 2017 un'iniziativa dei cittadini europei che chiede alla Ue di vietare il glifosato in Europa.

Autore: Redazione Greencity

I rappresentanti dei governi europei hanno respinto nuovamente la proposta della Commissione Ue di autorizzare l'uso del Glifosato per altri dieci anni. Il voto finale è stato rinviato probabilmente a novembre.
La riunione del comitato Ue per gli alimenti, mangimi e piante, avrebbe dovuto esprimersi anche su una proposta di rinnovo della licenza dell'erbicida tra i 5 e i 7 anni, ma si è conclusa senza voto, dato che la Commissione non è riuscita ad ottenere sufficiente sostegno.
«Bene il voto contrario dell'Italia al rinnovo del glifosato, è un atto di responsabilità», dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace Italia. «Dieci, sette o cinque anni non cambia nulla, non si può dare il via libera a una sostanza che sta inquinando l'ambiente e che è probabilmente cancerogena per gli esseri umani», conclude.
Rispetto all’ultima votazione del 2016, quattro Paesi che sostenevano la licenza ora si oppongono (Belgio, Croazia, Slovenia, Svezia). Anche quattro Paesi che durante l’ultima chiamata al voto si erano astenuti oggi hanno esplicitato contrarietà al rinnovo (Italia, Austria, Grecia e Lussemburgo). La votazione sul rinnovo per dieci anni ha visto dieci Paesi contrari (Italia, Belgio, Francia, Grecia, Croazia, Lussemburgo, Malta, Austria, Slovenia e Svezia), due astenuti (Germania e Portogallo), sedici a favore (Bulgaria, Danimarca, Repubblica Ceca, Estonia, Irlanda, Spagna, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Olanda, Polonia, Romania, Slovacchia, Finlandia e Regno Unito).
Dall'inizio del 2016, la Commissione sta cercando di ottenere un’autorizzazione a lungo termine per il glifosato. Già in cinque occasioni non è riuscita a ottenere il sostegno sufficiente da parte dei governi europei (8 marzo 2016, 19 maggio 2016, 6 giugno 2016 e 24 giugno 2016).

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