PFAS, il ministro Galletti: "Da Governo grande impegno, oltre 100 milioni"

Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti: “Siamo l’unico Paese in Europa che ha inserito i PFAS negli standard di qualità ambientale delle acque superficiali e sotterranee, imponendo un monitoraggio sul rispetto dei valori soglia anche oltre i confini veneti".

Autore: Redazione Greencity

“Credo non ci sia mai stato un impegno tanto serio e determinato sui PFAS quanto quello messo in campo dal ministero dell’Ambiente e più in generale dai governi Renzi e Gentiloni in questi anni. Oggi ci sono standard di qualità ambientale per le acque superficiali e sotterranee che includono per la prima volta anche i PFAS, c’è un grande lavoro tecnico e scientifico con gli esperti del Ministero a disposizione delle Regioni per l’individuazione delle migliori strategie a protezione dell’ambiente e della salute dei cittadini, ci sono soprattutto i fondi statali per le infrastrutture e l’approvvigionamento idrico di acqua non contaminata per la Regione Veneto. E’ proprio di pochi giorni fa il decreto che sblocca gli ulteriori 80 milioni promessi nell’ambito dei Fondi Sviluppo e Coesione, assieme agli altri 23 già disponibili”. Lo afferma il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. 
“Siamo l’unico Paese in Europa  - spiega il ministro – che ha inserito i PFAS negli standard di qualità ambientale delle acque superficiali e sotterranee, imponendo un monitoraggio sul rispetto dei valori soglia anche oltre i confini veneti. Per il conseguimento di questi standard e alla luce delle pressioni che vengono esercitate sul proprio territorio, come dice inequivocabilmente il Codice ambientale all’articolo 101, la Regione nell’esercizio della sua autonomia può, tenendo conto degli scarichi massimi assimilabili, definire valori limite anche diversi. In sostanza – chiarisce il ministro - spetta alla Regione creare le condizioni di maggior tutela per il proprio territorio, conciliandole con le esigenze di sviluppo e armonizzandole alla legislazione europea e nazionale”.
“Per aiutarla in questo lavoro – aggiunge Galletti – il ministero coordina ormai da un anno un gruppo tecnico in cui i rappresentanti della Regione Veneto e ARPAV possono confrontarsi sulle migliori pratiche disponibili e sulle soluzioni con i rappresentanti del mondo scientifico dell’Istituto Superiore di Sanità, di Ispra e di Irsa-Cnr oltre che con i nostri tecnici”.

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