Parchi, WWF: una riforma che fa male alla natura dItalia

Il vicepresidente del WWF Italia Dante Caserta: "I parchi nazionali non possono essere terreno di conquista per i partiti o di potentati ma rappresentano un patrimonio di tutti gli italiani".

Autore: Redazione GreenCity

"Quella che si è cominciata a discutere in Aula alla Camera è una riforma ripiegata su stessa che fa male ai parchi e alla natura d’Italia”. Lo ha detto il vicepresidente del WWF Italia Dante Caserta nel corso di una conferenza stampa sul DDL Parchi oggi alla Camera dei Deputati.
"Con questa riforma non solo non ci sarà bisogno di competenze specifiche per direttori e presidenti di parco ma la governance delle Aree protette viene spostata dallo Stato (come previsto dalla Costituzione) verso il livello locale; vengono coinvolti nella governance portatori di interesse economici specifici, indebolendo gravemente la tutela degli interessi generali rappresentati dallo Stato; le Aree marine protette subiranno una maggiore frammentazione e una ancor maggiore pressione degli interessi locali”, spiega Dante Caserta che continua:
“Mentre il Legislatore del ’91 con la Legge quadro sulle Aree Protette fu attento alle istanze che arrivavano dall’allora nascente mondo dello sviluppo e del turismo sostenibile, dalla comunità scientifica e dal mondo ambientalista, il Legislatore del 2017 si è prestato ad un’operazione aperta solo ad esigenze di palazzo che non solo non ha tenuto conto delle osservazioni e delle richieste di modifica che arrivano dal mondo delle associazioni, dalla comunità scientifica e dalla società civile”.
“I parchi nazionali non possono essere terreno di conquista per i partiti o di potentati ma rappresentano un patrimonio di tutti gli italiani che la legge di riforma in discussione alla Camera mette in gravissimo pericolo e che noi del WWF faremo di tutto per tutelare”, conclude il vicepresidente del WWF.

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