Vini biovegan: nascono DEEA Bio e ChiChiBio di Codice Citra

Sostenibilità ambientale e packaging eco-friendly il valore aggiunto delle linee di Codice Citra presentate a Vinitaly.

Autore: Redazione GreenCity

Codice Citra, realtà vitivinicola d’Abruzzo, lancia ChiChiBio e DEEA, le due linee di vini biovegan all’insegna della sostenibilità ambientale presentate al Vinitaly.
Vini unici, in grado di esaltare le caratteristiche di vitigni autoctoni come Montepulciano d’Abruzzo, Trebbiano d’Abruzzo e Pecorino, che rafforzano il loro legame con il territorio grazie alla collaborazione con il Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, a cui andrà una parte del ricavato dalle vendite. 
Nati dall’accurata selezione dei migliori cru prodotti dagli oltre 6000 ettari di vigneti disposti su un territorio che va dal mare alle pendici della montagna, i nuovi vini biovegan di Citra mantengono tutte le caratteristiche dei vini tradizionali, ma sono prodotti con processi che escludono l'utilizzo di qualsiasi sostanza di origine animale, rispettando i dettami dell’alimentazione vegana e ottenendo la certificazione biovegan.
ChiChiBio è pensata per il mercato della Grande Distribuzione Organizzata e a rappresentare questa linea è la Gru, simbolo internazionale di pace, felicità e lunga vita, e a differenza della novella del Boccaccio, qui trova la sua rivincita su Chichibio.
La Linea DEEA, destinata invece al mercato HORECA, è nata per celebrare la “Terra” perché è sacra, è madre e fonte di vita. Lo stretto legame tra Codice Citra e l’Abruzzo è rafforzato dalla collaborazione tra l’azienda abruzzese e il Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise. Attraverso i suoi vini biovegan infatti, l’azienda di Ortona sosterrà i progetti del Parco a cui sarà versato una percentuale sul totale netto del venduto
Anche il packaging dei nuovi vini sarà all’insegna della sostenibilità. Per vestire ChiChiBio e DEEA, Citra ha infatti scelto la bottiglia borgognotta Cristina, prodotta in vetro leggero e riciclabile che permette una minor produzione di rifiuti e un risparmio di CO2 emessa nell’atmosfera.
La capsula, anch’essa riciclabile, è realizzata in PET rigido, estruso, orientato e atossico. L’etichetta è prodotta su carta naturale e per il tappo è stato invece scelto il NORMACORC Select BIO con tecnologia Plantcorc: si tratta del primo tappo da vino al mondo senza impronta di carbonio, prodotto con polimeri rinnovabili di origine vegetale e 100% riciclabile. Inoltre il NORMACORC Select BIO riduce al minimo l’impatto ambientale, prevenendo la degradazione e gli sprechi causati dalle alterazioni del vino. Realizzato con energia rinnovabile al 100% e un consumo minimo di acqua, consente l’ingresso costante della giusta quantità di ossigeno in base alle preferenze del viticoltore ed è ideale per vini di ottima qualità destinati all’invecchiamento.
Infine, il cartone sarà ricavato da carta riciclata, garantendo così un minore utilizzo di legname vergine e, quindi, di taglio di nuovi alberi e una minore quantità di rifiuti in discarica grazie al riutilizzo di materiali cartacei di scarto.

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