Milano: lo street food si fa con mezzi ecologici

I mezzi utilizzati (tricicli o quadricicli) dovranno essere eco-friendly, a trazione a pedali o assistita e a motore elettrico.

Autore: Redazione GreenCity

Milano dice sì allo sviluppo del cibo 'da strada'. Approvata dalla Giunta la modifica al Regolamento dell'attività di vendita e somministrazione su aree pubbliche di cibi e bevande per rendere definitiva la possibilità per milanesi e turisti di scoprire le più autentiche e gustose ricette da strada della tradizione gastronomica regionale italiana. Le modifiche del Regolamento passeranno ora all'esame del Consiglio Comunale. 
Il provvedimento approvato prevede - sulla scia del successo della sperimentazione voluta, durante il periodo di Expo, dall’Assessorato al Commercio e Attività produttive -  che siano messe a bando 50 autorizzazioni della durata di tre anni per l’esercizio dell’attività di street food all’interno della zona 1. Tutti i mezzi utilizzati (tricicli o quadricicli) dovranno presentare un’univoca veste grafica riconducibile all’assegnatario  e avere  una dimensione massima di 3,60 m di lunghezza per 1,70 m di larghezza, oltre a essere eco-friendly, a trazione a pedali o assistita e a motore elettrico. I mezzi sono veri e propri punti vendita e di somministrazione itineranti per tutta la città, ad eccezione di alcune strade e piazze che per il contesto urbano/monumentale rimangono comunque escluse, come l’asse commerciale Piazza San Babila/Castello, Piazza Santa Maria delle Grazie e San Siro. 
Gli operatori dello street food possono proporre, oltre alle specialità alimentari  provenienti da tutto il mondo, anche i prodotti DOP, IGP, STG e PAT della tradizione e della cultura italiana e lombarda, dai salumi del mantovano alla raspadura lodigiana, passando dalla mozzarella di Bufala alla liquirizia calabra sino ai cannoli siciliani, per continuare con la gelateria, i prodotti di pasticceria, le spremute, i frullati e gli yogurt. Trattandosi di commercio in forma itinerante non è previsto per gli operatori alcun canone di occupazione suolo pubblico e al tempo stesso non è prevista alcuna autorizzazione all'occupazione suolo pubblico a servizio dell’attività.  

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