Anagrafe dell’edilizia scolastica, Cittadinanzattiva e Legambiente: ritardi ingiustificati e dati parziali

Cittadinanzattiva: "Il 39% delle scuole necessita di una manutenzione urgente, una su cinque (21%) presenta lesioni strutturali".

Autore: Redazione GreenCity

“Così com’è oggi l’Anagrafe dell’edilizia scolastica non è utilizzabile né attendibile, perché contiene dati parziali e non aggiornati, indicatori mancanti ed incomprensibili per i cittadini e neanche utile per scegliere la scuola dove iscrivere i propri figli. E mentre non si è provveduto ad aggiornare, come promesso entro il 31 gennaio scorso, i dati relativi alle certificazioni, è stata prorogata di ancora un anno (31 dicembre 2016) l’entrata in vigore dell’obbligo per le scuole di dotarsi della certificazione di prevenzione incendi. Per sapere se la scuola dei proprio figli sia sicura o meno, occorrerà agire caso per caso, scuola per scuola, anche con l’aiuto di Cittadinanzattiva e Legambiente”. È quanto denunciano Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva e Vanessa Pallucchi, responsabile di Legambiente Scuola, associazioni da anni impegnate sul tema della sicurezza scolastica.
A questo riguardo le due associazioni segnalano tre casi emblematici per la loro gravità di scuole che versano in pessime condizioni dal punto di vista della sicurezza e di cui invece il database dell’Anagrafe restituisce una fotografia assai parziale e sfocata rispetto alla loro situazione: si tratta dell’Istituto Agrario “Scorciarini Coppola” di Piedimonte Matese in Campania, chiuso da due anni perché inagibile, particolare che l’Anagrafe non riporta; la Scuola Media Don Milani di Lamezia Terme (Calabria), per la quale l’Anagrafe non riporta alcun dato relativo alle condizioni di sicurezza strutturale, e su cui invece Cittadinanzattiva ha inviato già dal giugno del 2013 un esposto alla Procura di Lamezia Terme per segnalarne l’insicurezza, senza finora ottenere riscontro; l’IC Pirandello di Lampedusa (Sicilia), per il quale non esistono dati relativi alla voce “edilizia scolastica”. “E’ legittimo chiedersi con quali criteri Comuni e Province hanno individuato, e continueranno a farlo, gli edifici scolastici che necessitano di interventi urgenti, se non dispongono di una fotografia aggiornata dello stato del patrimonio edilizio scolastico. Senza un’Anagrafe aggiornata, anche per il Governo risulta difficile assegnare fondi e programmare interventi di messa in sicurezza nelle scuole a medio-lungo termine”.
Dal Rapporto Ecosistema scuola 2015 di Legambiente e dal Rapporto su Sicurezza, qualità e accessibilità a scuola 2015 di Cittadinanzattiva, emerge che il 39% delle scuole necessita di una manutenzione urgente, una su cinque (21%) presenta lesioni strutturali. Solo il 35,5% ha la certificazione antincendio, poco più di una scuola su tre possiede il certificato di agibilità statica (38%) e quello di agibilità igienico-sanitaria (35%). Grazie ad un’accurata indagine a campione dei dati contenuti in “Scuola in chiaro” – alla voce Edilizia, Cittadinanzattiva e Legambiente hanno verificato che:
1) non sono stati inseriti, come promesso al momento della pubblicazione dell’Anagrafe lo scorso agosto, né si è provveduto a giustificare tale ritardo, né la macro voce “certificazioni” di agibilità statica, igienico-sanitaria, prevenzione incendi, né tantomeno i dati relativi ad esse;
2) per le scuole “messe in chiaro” sul sito del Ministero dell’Istruzione, sotto la voce Edilizia, non è stata inserita, come ripetutamente richiesto dalle due associazioni, la data di rilevazione o di aggiornamento dei dati indicati né da quale fonte derivino;
3) non sono stati inseriti i dati mancanti né aggiornati quelli esistenti, di diverse realtà in particolare quelli relativi alle regioni Lazio, Campania, Calabria, Basilicata, Sicilia, Sardegna che pure hanno provveduto all’invio di dati (in tutto o in parte, non è dato di sapere) entro il 31 dicembre 2015, tramite le loro Anagrafi regionali.
4) Non è stato prevista la presenza di nuovi indicatori che tengano conto delle mutate esigenze intervenute in questi anni, come Cittadinanzattiva e Legambiente hanno ripetutamente segnalato predisponendo un’apposita nota che l’Osservatorio dell’edilizia scolastica non ha ritenuto di prendere in considerazione.
5) I dati contenuti nell’Anagrafe, così come si presenta oggi ne “La scuola in chiaro” non sono di immediata comprensione per un genitore o uno studente o un cittadino che si voglia cimentare con essi per conoscere le reali condizioni non solo dal punto di vista strutturale o manutentivo ma anche dei servizi erogati. Le informazioni, quando ci sono, risultano o estremamente generiche o estremamente tecniche o incomplete.
6) A tutto ciò, come detto, si aggiunge la strana mossa di prorogare, con il Decreto Milleproroghe, di ancora un anno l’adeguamento delle scuole alla normativa antincendio. senza alcuna spiegazione né piano di attuazione che consenta di garantire un radicale cambiamento dello stato di attuazione di questo adempimento normativo.
“Come previsto dalla sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio (n.03014/2014, ottenuta grazie al ricorso di Cittadinanzattiva, chiediamo che siano al più presto resi noti i dati relativi alle certificazioni, e che entro il 30 giugno siano pubblicate tutte le informazioni in materia di edilizia scolastica per le scuole ad oggi assenti dall’Anagrafe e che per tutte sia indicata la data di aggiornamento dei dati; che si renda noto, nell’ambito della Conferenza Stato Regioni, il piano e i fondi previsti per l’adeguamento delle scuole alla normativa sulla prevenzione antincendio; che si proceda ad un confronto serrato tra tutte le componenti previste nell’Osservatorio dell’edilizia scolastica affinché le associazioni possano fornire il loro contributo, a partire da una semplificazione delle informazioni contenute nell’Anagrafe perché diventino fruibili per i cittadini”.

Visualizza la versione completa sul sito

Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, acconsenti all’uso dei cookie.