Trivelle, WWF: il Governo butta 300 milioni di euro per paura di dar voce agli italiani

Dante Caserta, Vicepresidente del WWF Italia: "Il mancato accorpamento del referendum “no triv” con le elezioni amministrative è una scelta insostenibile sia dal punto della tutela ambientale, che da quello dei conti dello Stato".

Autore: Redazione GreenCity

Il Consiglio dei ministri ha deciso: il referendum sullo stop alle trivelle si terrà il 17 aprile. Dunque niente accorpamento con le elezioni amministrative, come si era chiesto da più parti. Questo il commento del WWF: “Il Governo ha evidentemente così tanta paura di quello che pensano i cittadini italiani che, pur di far mancare il quorum fissato per il referendum, è disposto a buttare via 300 milioni di euro – ha detto Dante Caserta, Vicepresidente del WWF Italia - . Il mancato accorpamento del referendum “no triv” con le elezioni amministrative è una scelta insostenibile sia dal punto della tutela ambientale, che da quello dei conti dello Stato. Con 300 milioni di euro si potrebbe rendere più sicuro il nostro Paese agendo sul dissesto idrogeologico, si potrebbero disinquinare i nostri fiumi e i tanti tratti di mare oggi non balneabili, si potrebbe potenziare il trasporto pubblico e migliorare la vita e la salute di milioni di pendolari, si potrebbe finanziare il sistema delle aree naturali protette italiane…Si preferisce invece sprecare tutti questi soldi e obbligare i cittadini italiani a recarsi alle urne quattro volte nel giro di pochi mesi. La politica del Governo si conferma una politica “fossile”, nella sostanza e nei metodi”.

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