Olio: Coldiretti, antitrust tuteli vero Made in Italy da +38% import

Coldiretti: "Un buon extravergine italiano non puo’ essere venduto a meno di 6-7 euro al litro che non coprono neanche i costi di produzione".

Autore: Redazione GreenCity

"L’Antitrust aiuti a fare chiarezza sulla destinazione finale delle importazioni da record con l’arrivo dall’estero nel 2014 di ben 666 mila tonnellate di olio di oliva e sansa, con un aumento del 38 per cento rispetto all’anno precedente". E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’avvio da parte dell’Antitrust delle sette istruttorie per presunte pratiche commerciali scorrette, nei confronti di alcune importanti aziende che commercializzano olio in Italia.
"Un buon extravergine italiano non puo’ essere venduto a meno di 6-7 euro al litro che – sottolinea la Coldiretti - non coprono neanche i costi di produzione. L’Italia deve difendere dalle frodi il proprio patrimonio di olio Made in Italy che quest’anno puo’ contare su una produzione buona di circa 400mila tonnellate con un aumento di almeno il 30 per cento e di ottima qualità".
"L’olio di oliva - sottolinea la Coldiretti - è un settore strategico del Made in Italy con circa 250 milioni di piante su 1,2 milioni di ettari coltivati, con un fatturato del settore stimato in 2 miliardi di euro e con un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate. In questo contesto è importante lo storico accordo-quadro per valorizzare tutti i protagonisti dell’intera filiera, dall’olivicoltura all'industria passando per il commercio, che riconosce un adeguato sostegno al mondo olivicolo italiano, prevedendo per i produttori capaci di fornire un olio di elevato livello qualitativo un vero e proprio premio, vale a dire il pagamento di 40 centesimi al chilo in più rispetto al prezzo di mercato. L’olio in questione dovrà possedere un’acidità massima di 0,4 e requisiti chimico fisici migliori rispetto a quelli previsti dalla normativa vigente".
"Si tratta – conclude la Coldiretti – di un impegno per la valorizzazione che non puo’ essere vanificato da pratiche commerciali scorrette come quello su cui sta indagando l’autorità garante per la concorrenza e il commercio".

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